Come fare una buona campagna di informazione sul solare termico

L’esempio dell’agenzia energetica di Berlino: in una situazione di mercato difficile e con produttori e installatori poco inclini a investire tempo e denaro, elabora un mix di misure poi sperimentate con successo per rilanciare la promozione del solare termico nelle aree urbane. Misure che potrebbero essere riproposte anche dai Comuni italiani.

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Nel precedente articolo sono state riportate alcune esperienze iberiche relative a campagne di promozione del solare termico in aree urbane, con un focus specifico sul contesto complesso delle ristrutturazioni di condomini dove spesso ostacoli di natura tecnica, finanziaria e, non da ultimo, organizzativa, non agevolano di certo l’introduzione di questa tecnologia.
Saranno ora presentate, invece, le iniziative intraprese sullo stesso tema dalla città di Berlino, evidenziando gli elementi che potrebbero essere presi come esempio e “copiati” anche dalle Amministrazioni Locali italiane. Come per l’articolo precedente, si farà ancora riferimento ai contributi del progetto europeo UrbanSolPlus, del quale Ambiente Italia è capofila.

Riunire tutti gli attori
Cominciamo con il dire che Berlino ha sviluppato un piano energetico locale con obiettivi molto chiari e precisi per il 2020 assieme a una attenta definizione delle misure per raggiungerli. Un altro aspetto cruciale è la presenza di un piano specifico per la diffusione delle tecnologie solari, il “Solarer Rahmenplan”.
In questa cornice sono state attivate alcune azioni specifiche per rafforzare tale diffusione, concentrandosi soprattutto sull’informazione e l’offerta di consulenza gratuita ai diversi soggetti coinvolti.
Il solare termico complessivamente installato a Berlino ammonta a circa 72.000 m2, che corrisponde a un valore di poco superiore ai 20 m2 per ogni 1.000 abitanti. Nonostante l’adozione di impianti solari termici a uso collettivo sia più comune nelle città tedesche, ad esempio rispetto all’Italia,  la stragrande maggioranza dei sistemi installati ricade nel range di dimensioni da 1 a 10 m2, mentre gli impianti con superficie captante compresa tra 20 e 100 m2, tipici di installazioni condominiali, sono molto più rari.

Un anello debole della catena è stato individuato nei consulenti energetici, che spesso non conoscono a sufficienza i “grandi numeri” del solare termico e, quindi, lo escludono a priori dalle soluzioni percorribili per ridurre i consumi di combustibile nelle residenze.
Come nel caso di Barcellona, illustrato nello scorso articolo, si è rilevato che un elemento fondamentale è quello di rivolgersi ai potenziali acquirenti, cioè i proprietari degli immobili, avendo in mano esperienze positive di installazione e funzionamento di impianti solari nella stessa città.
Riassumendo, l’intera campagna per la diffusione del solare termico in ambito urbano è stata organizzata sotto il coordinamento dell’amministrazione cittadina, rappresentata dall’agenzia energetica comunale (BEA), e coinvolge i seguenti attori: proprietari di immobili, produttori e fornitori di tecnologia, installatori e consulenti energetici.

Il vademecum per una buona informazione
Partendo dalle esigenze appena espresse, l’agenzia energetica cittadina ha sviluppato una serie di strumenti che ha poi messo a disposizione degli stakeholders locali. Si tratta di strumenti che non dovrebbero mai mancare in una adeguata campagna di promozione del solare termico, perché sono proprio i più adatti per superare le barriere che ancora frenano la diffusione di questa tecnologia. I principali prodotti al centro della campagna sono quindi:

  • le linee guida per le pubbliche amministrazioni su come promuovere localmente il solare termico; nel caso di una città grande come Berlino, tali linee guida possono essere rivolte anche ai singoli municipi nei quali la città e divisa;
  • le linee guida per le installazioni su edifici soggetti a vincoli: si tratta di una guida estremamente pratica (purtroppo disponibile solo in tedesco) per l’investitore e l’installatore sulle procedure da seguire per la richiesta dei permessi nei diversi casi di edificio vincolato;
  • una scheda su come valutare il contributo di un impianto solare termico all’efficienza energetica dell’edificio e, quindi, al rispetto delle normative vigenti;
  • una scheda sui modelli contrattuali tra proprietario dell’impianto solare e utilizzatori del calore, nel caso essi siano un soggetto diverso dal proprietario (per esempio affittuari);
  • una scheda base su costi, producibilità, caratteristiche tecniche e dimensionali, qualità e garanzie dei sistemi solari termici, perché investitori, installatori e consulenti abbiano un riferimento ufficiale e privo di ambiguità su tali aspetti;
  • una serie di schede su buone pratiche (si veda l’immagine), in termini sia di funzionamento sia di inserimento architettonico di impianti solari termici in ambito urbano;
  • una “check list” di fattibilità di un impianto solare termico, che include la richiesta di dati sull’edificio, sui consumi termici e sulle caratteristiche del tetto; si tratta di uno strumento che il proprietario stesso può utilizzare per una auto-valutazione oppure l’installatore può impiegare in sede di sopralluogo.

Un altro elemento fondamentale è l’organizzazione, sempre da parte dell’amministrazione cittadina tramite la sua agenzia energetica, di tour guidati a impianti solari realizzati in edifici urbani. Queste visite sono destinate a potenziali investitori (per esempio singoli proprietari di appartamento o amministratori di condominio) e anche a professionisti come ingegneri, architetti e installatori.
Un ulteriore servizio di fondamentale importanza fornito dall’agenzia è quello dell’assistenza nella domanda di finanziamento nel caso di disponibilità di fondi specifici. Il cittadino, allora, non si sente più solo nella giungla burocratica delle richieste amministrative e mostra una migliore disposizione nei confronti del potenziale investimento.
Cruciale, infine, è l’aspetto pratico della campagna: le attività di informazione sono ora oggetto di sperimentazione sul campo in ben sette aree della città, evidenziate nella mappa, che devono essere sottoposte a rinnovamento nel breve periodo.

Largo ai giovani?
Le informazioni sono state fornite soprattutto attraverso una serie di workshop specifici organizzati per diverse tipologie di partecipanti. Uno dei risultati più interessanti, anche se negativo, è stato il completo fallimento, per ben due volte, dell’organizzazione di un evento di formazione per installatori, nonostante una massiccia campagna di promozione dell’evento. Le motivazioni fornite per il mancato interesse sono differenti e possono essere riassunte con qualche frase emblematica: “non è una tecnologia che i nostri clienti ci chiedono”, “non abbiamo bisogno di formazione perché già lo sappiamo fare”, “siamo troppo occupati”.

Al di là del possibile sconforto, estremamente interessante è stata anche la reazione dell’amministrazione cittadina di Berlino, che ha deciso, per le iniziative successive, di spostare l’attenzione sugli installatori più giovani e, quindi, più aperti (o almeno così si suppone) alle nuove tecnologie e alla difesa dell’ambiente. Un gap generazionale di tipo tecnologico che è stato recentemente confermato dai fatti: un workshop organizzato ad aprile ha visto la partecipazione di più di 20 installatori; davvero un aspetto molto interessante anche per le campagne di promozione da attivare nelle nostre città.

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