Tecnologie smart e sostenibilità ambientale per l’Expo 2015

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Le tecnologie intelligenti per l’infrastrutturazione del sito espositivo dell’Expo 2015 al centro d un convegno, organizzato da Kyoto Club, a Solarexpo-The Innovation Cloud dal titolo “Smart Expo 2015: Smart Planning, smart building, smart connecting”. Un articolo di Gloria Zavatta, Sustainability Manager per l’Expo 2015.

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Si è svolto oggi a Solarexpo-The Innovation Cloud il convegno “Smart Expo 2015: Smart Planning, smart building, smart connecting”. Al centro dell’incontro, organizzato da Kyoto Club, insieme ad Enel Distribuzione, telecom Italia Nemesi & pArtners, BMS-BMZ  Progetti, Studio De Santoli, Ey Ernst Young Italia, le tecnologie intelligenti per l’infrastrutturazione del sito espositivo dell’Expo 2015, il concept architetturale e la sostenibilità energetica e il progetto impiantistico del Padiglione Italia. Si è affrontata anche la questione dell’impronta ecologica della manifestazione.

In riferimento a questo grande evento e al suo aspetto energetico-ambientale, pubblichiamo un articolo di Gloria Zavatta, Sustainability Manager (Direzione Generale Business Planning&Control) per l’Expo 2015.

L’Esposizione Universale di Milano del 2015 ha per tema “Nutrire il Pianeta-Energia per la Vita”, ovvero l’alimentazione e la sostenibilità. È un grande evento internazionale che ha la potenzialità di diffondere best practice e soluzioni innovative, messe a punto sia dalla società che organizza la manifestazione -Expo 2015 S.p.A. – sia dai Paesi e dalle Organizzazioni Internazionali che parteciperanno, trasformando in opportunità di crescita e sviluppo le sfide ancora aperte sul fronte della nutrizione e del rispetto dell’ambiente.

Tre gli obiettivi che Expo Milano 2015 intende perseguire:

  • conseguire elevati livelli di prestazioni ambientali e sociali nell’organizzazione e gestione dell’Evento;
  • fornire un modello di riferimento per le prossime edizioni dell’Esposizione Universale e per i futuri grandi eventi in generale;
  • valorizzare l’occasione unica che questa manifestazione offre, per ampiezza del coinvolgimento e per visibilità, per diffondere le conoscenze e comportamenti più sostenibili.

Sotto il profilo energetico e ambientale, questi obiettivi sono stati tradotti dalla società Expo 2015 in una serie di impegni specifici come minimizzare la domanda di energia, utilizzare energia da fonti rinnovabili, utilizzare prodotti e/o servizi con minor impatto ambientale, valutare gli impatti ambientali delle attività svolte e compensare le emissioni di CO2 generate.

Per la progettazione e realizzazione del Sito Espositivo, ad esempio, sono stati applicati i criteri del sistema di certificazione statunitense LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) messo a punto dal Green Building Council USA. A inizio 2013 è stata condotta una verifica tecnica preliminare da parte di un primario organismo di certificazione, finalizzata a valutare la rispondenza delle scelte implementate con i prerequisiti e i crediti del protocollo LEED Green Neighborhood Development (2009), ove applicabili al caso specifico; tale verifica verrà ripetuta a breve.

Un secondo ambito di applicazione della certificazione LEED riguarda il complesso della Cascina Triulza, in fase di ristrutturazione e riqualificazione, che ospiterà le organizzazioni della Società Civile e rimarrà come eredità permanente al termine della manifestazione. In questo caso, si è preso come riferimento il protocollo LEED New Construction (2009). La registrazione LEED NC del progetto Cascina Triulza è in corso con l’obiettivo di ottenere il Livello Silver.

Il sito espositivo, per le sue principali funzionalità, potrà contare su servizi e infrastrutture sviluppate con tecnologie digitali “intelligenti”. L’obiettivo è di dare vita a una Digital Smart City, in grado di migliorare l’esperienza di visita e la scoperta del tema da parte dei 20 milioni di visitatori attesi, oltre che di  costituire un lascito di soluzioni e di sistemi innovativi per il territorio ospitante e per la collettività, che funga come modello di sviluppo per le città del futuro soprattutto per quanto riguarda le telecomunicazioni, l’energy management e l’illuminazione, la sicurezza, i sistemi di pagamento e l’edutainment.

Tutto ciò è realizzato con il  fondamentale contributo delle aziende Partner della manifestazione che stanno collaborando a un ulteriore progetto lanciato da Expo Milano 2015: la valutazione dell’impronta di sostenibilità delle tecnologie applicate alla Smart City Expo.

Il progetto, denominato  Smartainability®, è condotto da RSE nel quadro delle ricerche finanziate dal fondo Ricerca per il Sistema Elettrico. Partendo dalla domanda chiave “Come contribuisce la Smart City Expo al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità degli abitanti delle città del futuro?”, questa iniziativa ha l’obiettivo di misurare con dati quali-quantitativi quanto la smart city di Expo Milano 2015 sia più sostenibile grazie all’utilizzo di tecnologie smart e ai servizi da esse abilitati. Le conclusioni dell’analisi sono previste entro fine 2014.

Al fine di coinvolgere e indirizzare i Partecipanti, siano essi Paesi, Organizzazioni Internazionali, Imprese o ONG, Expo 2015 S.p.A. ha diffuso due documenti contenenti Linee guida specifiche: il primo per stimolare l’adozione di soluzioni sostenibili nella progettazione, realizzazione, dismissione e riutilizzo dei manufatti temporanei che verranno allestiti per l’evento al fine prioritario dell’efficienza energetica e dell’impiego di materiali più sostenibili; il secondo per promuovere l’adozione di criteri di green procurement nell’ambito dei bandi di gara e delle procedure di acquisto di beni e servizi che i Partecipanti effettueranno per la loro partecipazione all’Esposizione (arredi, attrezzature, prodotti di merchandising, ristorazione, imballaggi, ecc.).

Infine, la società che organizza l’Expo del 2015 sta sviluppando un proprio inventario, per la contabilizzazione delle emissioni di gas ad effetto serra utilizzando come riferimento la norma UNI ISO 14064-1:2006, in coerenza con le più avanzate esperienze maturate da eventi simili a livello internazionale. Il calcolo delle emissioni di GHG segue l’evoluzione delle attività che le generano ed è funzionale all’obiettivo di Expo Milano 2015 di contenere la propria carbon footprint, in primo luogo attraverso misure di riduzione delle emissioni (ad esempio, attraverso costruzioni efficienti o con l’utilizzo di materiali a basso contenuto di carbonio) e, in un secondo momento, mediante l’adozione di strumenti di compensazione per le emissioni che non è possibile evitare.

La strategia di offsetting di Expo Milano 2015 ha visto, ad oggi, il finanziamento di progetti di efficientamento energetico su scala locale, nel Comune di Milano e nel Comune di Rho, al fine di  privilegiare interventi direttamente riconducibili al contesto in cui l’Esposizione Universale opera, con maggiori ricadute positive sulla comunità interessata. È inoltre previsto il ricorso all’acquisto di crediti di carbonio derivanti ad esempio da progetti CDM (Clean Development Mechanism), VCS o Gold Standard.

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