Emilia Romagna, fondo da 24 milioni per rinnovabili, efficienza energetica e imprese “verdi”

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E' possibile presentare di nuovo domanda al fondo rotativo di finanza agevolata per la green economy della regione Emilia-Romagna: investimenti delle imprese per migliorare l’efficienza energetica e per lo sviluppo delle rinnovabili. Obiettivo è promuovere la nascita di nuove imprese.

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Dal 14 aprile 2014 ha riaperto la possibilità di presentare domanda al fondo rotativo di finanza agevolata per la green economy. Gestito dalla AtiFondo Energia, formata dai consorzi fidi regionali Confidi e Unifidi, il fondo dispone di un plafond complessivo di 24 milioni di euro, 9,5 dei quali a valere sull’Asse 3 del Programma Fesr.

Ad essere agevolabili sono gli investimenti delle imprese destinati a migliorare l’efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili attraverso la produzione o l’autoconsumo, nonché l’utilizzo di tecnologie che consentano la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali. Scopo ulteriore del fondo è promuovere la nascita di nuove imprese attive nella green economy, incentivare gli investimenti immateriali volti all’efficienza energetica dei processi o a ridurre il costo energetico incorporato nei prodotti.

Riguardo all’entità e alla durata dei finanziamenti, si confermano le novità introdotte a novembre 2013, alla vigilia della terza call:

  • limite minimo finanziabile ridotto a 20mila euro, con la finalità di sostenere anche piccoli progetti per le microimprese
  • limite massimo esteso a 1 milione di euro per sostenere i progetti più strutturati.

La durata massima del finanziamento è stata estesa a 7 anni, per agevolare le imprese nei tempi di rientro dall’investimento. Grazie agli ulteriori incentivi introdotti sulla provvista pubblica, poi, il tasso effettivo praticato alle imprese non supera il 3% agli attuali valori di Euribor.

Possono fare ricorso al fondo le piccole e medie imprese operanti – in base alla classificazione delle attività economiche Ateco 2007 – nei settori dell’industria, dell’artigianato e dei servizi alla persona aventi localizzazione produttiva in Emilia-Romagna. Diversi gli istituti di credito convenzionati con il fondo: tutte le Banche di Credito cooperativo dell’Emilia-Romagna, la Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, il Banco Popolare (che comprende l’ex Banco di San Geminiano e San Prospero e l’ex Banca Popolare di Lodi) e la Banca Popolare di Ravenna.

Nelle prime tre call del fondo, sono 123 le domande presentate dalle imprese, che attiveranno investimenti per 37 milioni di euro, di cui 15 milioni a carico del fondo.

Riguardo alla tipologia di investimenti, la quota maggioritaria in valore riguarda la realizzazione di impianti o trattamento di biomassa (11,4 milioni), seguiti dagli impianti fotovoltaici (10,3 milioni di euro). In termini numerici, circa un quarto dei progetti insiste sul capitolo “efficientamento energetico dell’industria”, mentre poco più del 28% riguarda la realizzazione di impianti fotovoltaici, seguiti, con il 17%, da interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Nel loro complesso, i progetti già presentati consentiranno di risparmiare, ogni anno, 13.727 di Tep (Tonnellate Equivalenti di Petrolio), pari a 43.564 tonnellate in meno di anidride carbonica immesse in atmosfera.

Informazioni sul fondo e modalità di presentazione della domanda: www.fondoenergia.eu

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