Clima, il Corsera nega il pericolo e le lobby fossili ringraziano

Corriere della Sera ancora ai limiti del negazionismo climatico: in un articolo si ribaltano la conclusioni del report IPCC, arrivando a parlare di “scienziati non più disposti a considerare l’effetto serra come la prima emergenza del mondo”. Un preambolo per attaccare i “costosissimi (e probabilmente poco utili) tagli alle emissioni di gas di serra”.

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E il Corriere ci ricasca. Non è la prima volta che il quotidiano milanese si distingue per posizioni al limite del negazionismo sui cambiamenti climatici. Famoso è rimasto un 5 giugno – Giornata mondiale dell’ambiente – colto da via solferino per dedicare due pagine, con richiamo in prima, per dar voce ad “ambientalisti pentiti”, il negazionista Lomborg e il “nostrano” Testa, che si affannavano a spiegare quanto fossero inutili le rinnovabili e più in generale ogni tentativo di mitigazione dei cambiamenti climatici. Un’esagerazione di un pugno di ambientalisti estremisti per la quale sarebbe stato folle spendere tutti quei soldi. Ecco: la stessa tesi del pezzo pubblicato oggi, incaricato ad esprimerla il solito Danilo Taino (qui link al pdf dell’articolo).

Un vero capolavoro di “dialettica”: tutto il mondo, tutti i media del mondo riportano le conclusioni dell’IPCC preoccupate e preoccupanti per gli effetti dei cambiamenti climatici in atto. Il prode Taino no. Riesce a leggere nelle conclusioni del rapporto  il fatto che “si tiene conto delle posizioni di alcuni scienziati non più disposti a considerare l’effetto serra come la prima emergenza del mondo”. Oddio una notiziona! E ce l’ha solo il Corriere! Uno scoop!

Poi vai a leggere e trovi conferma del pregiudizio ideologico che poco ha a che fare con la verità che detta i pezzi che Taino scrive e il Corriere ospita. Il pezzo si basa sulle dichiarazioni di un professore dell’Università del Sussex che ha scelto di non firmare il sommario dello studio. Quindi Taino si eccita per quell’uno, un professore, e trascura le centinaia di  scienziati il cui lavoro sintetizzato dal rapporto conferma non solo che i cambiamenti climatici sono già in atto ma che loro conseguenze sono gravi. Si aggrappa, il giornalista del Corriere, a frasi che nel rapporto danno correttamente conto di altre fonti di stress sulla salute umana per sostenere una minimizzazione degli effetti del climate change che l’IPCC rigetta con forza ed argomenti inconfutabili.

Poi nelle ultime righe capisci il motivo di tale capitombolo e rovesciamento della realtà, un po’ ridicolo in verità. Il motivo vero è che si vuole continuare la campagna contro tutto ciò che “puzzi di mitigazione” e riduzione dell’uso dei fossili. Taino (e il Corriere) sono contro i “costosissimi (e probabilmente poco utili) tagli alle emissioni di gas di serra”.

E le lobby ringraziano.

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