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Energy storage, anche il Giappone mette in campo gli incentivi

Dal Governo giapponese un piano incentivante che coprirà per i due terzi il costo di installazione di sistemi di accumulo con batterie agli ioni di litio. Il Giappone si unisce alla Germania e alla California nella schiera dei pionieri che hanno iniziato ad incentivare l'energy storage. In arrivo anche tagli alle tariffe incentivanti per il fotovoltaico.

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L’installazione di sistemi di energy storage con batterie agli ioni di litio da 1 kWh in su verrà supportata in Giappone da un nuovo sistema incentivante, lo ha annunciato il Ministero giapponese dell’economia, il commercio e l’industria (METI). Il meccanismo di supporto – apprendiamo da PV Tech –  coprirà i due terzi della spesa, fino ad un massimo di 1 milione di Yen (circa 7.100 euro) per i privati e di 100 milioni di yen per le imprese (710mila €). Per la misura verrà stanziato un budget complessivo di 10 miliardi di Yen (cioè poco più di 71 milioni di euro). Il contributo verrà riconosciuto solo a impianti la cui l’installazione sia certificata dagli enti preposti e rispetti specifici criteri tecnici e di sicurezza.

Con questo provvedimento il Giappone intende sopperire ai problemi energetici che dal sisma di Fukushima del 2011 stanno interessando il Paese. Lo scopo principale è quello di controllare la domanda di elettricità durante gli orari di picco. Inoltre, la produzione di massa di batterie agli ioni di litio che i nuovi incentivi potrebbero generare, contribuirebbe, secondo il METI, alla riduzione dei prezzi di questa tecnologia.

Il Giappone si unisce alla Germania e alla California nella schiera dei pionieri che hanno iniziato ad incentivare l’energy storage. La Germania, come sappiamo da quasi un anno ha messo in campo un incentivo per il quale si rimborsa il 30% del costo del sistema di accumulo e viene erogato un finanziamento a tasso agevolato fino al 100% del costo dell’investimento complessivo, (Qualenergia.it, Germania, parte il programma di finanziamento per gli accumuli del fotovoltaico).

La California invece incentiva gli accumuli con 1,8 $/Wh e in aggiunta il destinatario può accedere anche all’esenzione fiscale del 30%, a patto che sostenga con risorse proprie almeno il 40% dell’investimento. Se altri paesi seguiranno l’esempio di Giappone, Germania e California, potremmo sperare in un calo dei prezzi ancora più rapido del previsto che potrebbe portare in tempi rapidi ad un mercato sostanzioso anche senza incentivi.

Per tornare al Giappone, oltre al nuovo supporto per l’installazione di batterie, potrebbero arrivare presto tagli alle tariffe incentivanti per il fotovoltaico, al momento tra le più generose al mondo. La proposta di un panel di esperti convocati dal METI è di ridurre dal primo aprile dell’11% gli incentivi per gli impianti superiori ai 10 kW (da 36 a 32 JPY/kWh, cioè da 0,25 a 0,22 euro/kWh), mentre per gli impianti di taglia inferiore ai 10 kW l’incentivo potrebbe invece essere ridotto del 2,6% (da 38 a 37 JPY/kWh, cioè da 0,27 a 0,26 euro/kWh). La fase di consultazione della proposta dei tagli si è conclusa il 19 marzo, ora l’ultima parola spetta al Governo giapponese.

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