Quei miliardi in combustibili fossili e in acqua che le rinnovabili possono far risparmiare

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L'Europa ha speso nel 2012 per importare combustibili fossili il triplo di quanto stanziato per il salvataggio della Grecia dal default. Le centrali a carbone, a gas e nucleari europee consumano 4,5 miliardi di metri cubi di acqua l'anno, come l'intera Germania. Costi dell'energia convenzionale che le rinnovabili possono ridurre notevolmente.

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L’Europa ha speso nel 2012 per l’import di combustibili fossili 545 miliardi di euro, il triplo di quanto stanziato per il salvataggio della Grecia dal default. Inoltre le centrali a carbone, a gas e nucleari europee consumano 4,5 miliardi di metri cubi di acqua l’anno, come l’intera Germania. Le fonti convenzionali, insomma, costano care non solo per il pesante impatto che hanno su clima, inquinamento e salute. Lo ricordano due report pubblicati nei giorni scorsi da EWEA, l’associazione europea dell’eolico; uno appunto sulla dipendenza del vecchio continente dall’importazione di combustibili fossili e un secondo sui consumi di acqua del termoelettrico (allegati in basso).

Nel primo dossier si mette in guardia dalla pericolosa esposizione alla volatilità del mercato degli idrocarburi del Vecchio Continente, che dipende ancora per metà del suo fabbisogno dalle importazioni di combustibili fossili. Come detto, nel 2012 l’Europa ha speso 545 miliardi di euro per importare combustibili fossili, circa il 34% in più rispetto ai 406 miliardi del 2011. Una dipendenza peraltro destinata ad aumentare se non sarà accelerata la decarbonizzazione del settore elettrico. Stando a proiezioni della Commissione Europea e dell’EIA Usa, lo studio EWEA stima che il prezzo del carbone al 2030 aumenti dal 34 all’88%, quello del gas dal 16 al 54%, mentre per il prezzo del barile il range previsto va da un calo del 5% ad un aumento del 34%. In questo scenario, più alto sarà il contributo delle rinnovabili, maggiore sarà il risparmio.

Qualche stima EWEA la fa riguardo all’energia dal vento. Già nel 2012, con 106 GW di potenza installata e una produzione di circa 230 TWh, pari al 7% dei consumi elettrici UE, secondo i calcoli dell’associazione l’eolico ha fatto risparmiare 9,6 miliardi di euro di combustibili fossili. Al 2020 il risparmio, a seconda degli scenari, sarà di 22-27 miliardi di euro e al 2030 di 47-51 miliardi.

Altro fronte su cui le rinnovabili possono far molto, come anticipato, quello dell’uso dell’acqua. Come si vede nel grafico, la produzione da termoelettrico ha consumi altissimi di acqua per MWh prodotto, se comparata ad esempio a fotovoltaico ed eolico.

Al momento il settore termoelettrico europeo, stima EWEA, utilizza 4,5 miliardi di metri cubi di acqua all’anno, il 44% dei consumi totali e “pari al consumo domestico di 82 milioni di cittadini” (anche se andrebbe precisato che mentre i cittadini, per l’uso domestico, consumano acqua potabile, gli impianti di produzione elettrica utilizzano quasi sempre acqua dei fiumi o addirittura del mare). L’associazione rileva che l’eolico evita al momento il consumo di 1,2 miliardi di mc di acqua l’anno, con un risparmio di 2,4 miliardi di euro. Al 2030, l’eolico “permetterà di evitare l’utilizzo di 4,3-6,4 miliardi di mc di acqua, con un risparmio di 11,8-17,4 miliardi di euro”.

Il report sul combustilibili fossili (pdf)

Il report sull’acqua (pdf)

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