Conversione Milleproroghe, salta lo slittamento dell’obbligo di rinnovabili negli edifici

Durante il passaggio alla Camera, grazie a emendamenti presentati da M5S e Sel, è stata cancellata la proroga dei termini per l'innalzamento della quota obbligatoria di rinnovabili. Si ritorna ai tempi stabiliti dal D.Lgs. 28/11: dal 1 gennaio 2014 per nuove costruzioni e ristrutturazioni importanti l'obbligo è al 35% dei consumi termici.

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Niente più slittamento per il rialzo degli obblighi di rinnovabili negli edifici. E’ questa una delle novità introdotte dalla Camera al disegno di legge di conversione del cosiddetto decreto Milleproroghe, il DL n. 150/2013,  approvato ieri da Montecitorio e che ora passa al Senato per il via libero definitivo entro il 28 febbraio.

Come i lettori ricorderanno (vedi qui), in sede di conversione del decreto era stato introdotto il rinvio dal 1 gennaio 2014 al 1 gennaio 2015 dell’aumento dal 20% al 35% della quota di energia termica da fonti rinnovabili negli edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti.

Ora, grazie a emendamenti presentati da M5S e Sel, e approvati dalla Camera, la proroga viene cancellata. Dunque si ritorna ai termini stabiliti dal D.Lgs. 28/11: gli edifici per i quali la richiesta del titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016 devono coprire con le rinnovabili il 35% della somma dei consumi di acqua calda, riscaldamento e raffrescamento, percentuale che salirà al 50% dal 1° gennaio 2017.

La scelta di far slittare l’innalzamento dell’obbligo era stata criticata da molti nel mondo dell’energia pulita anche se associazioni attive nelle rinnovabili termiche come Assotermica si sono invece espresse in maniera favorevole.
 

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