Destinazione Italia, colpo di mano contro consumatori e rinnovabili

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Gestore del mercato elettrico privatizzato, Acquirente Unico cancellato e 'regime di maggior tutela dell'Autorità' stravolto. Ha tutta l'aria di un colpo di mano della lobby elettrica un emendamento, che starebbe per essere presentato. “Una Borsa elettrica in mano ai grandi dell'energia potrebbe scrivere regole anti-rinnovabili”.

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Borsa dell’elettricità privatizzata, Acquirente Unico cancellato e regime di maggior tutela dell’Aeeg stravolto. Ha tutta l’aria di un colpo di mano della lobby elettrica un emendamento al decreto Destinazione Italia in via di conversione, che starebbe per essere presentato (vedi allegato). Se passasse, potrebbe lasciare privi di difese, per motivi diversi, sia i consumatori che le rinnovabili.

Il testo annulla le attività dell’Acquirente Unico, l’ente che compra l’energia all’ingrosso al prezzo più conveniente per conto di quei consumatori che non passano al mercato libero, ma restano al regime tutelato dell’Aeeg. Il regime di maggior tutela stesso, dunque, verrebbe stravolto: cittadini e PMI che non scelgono un fornitore di energia elettrica sul mercato libero continuano ad essere forniti dall’attuale fornitore, si legge, ma l’Autorità “prevede – per almeno 2 anni a decorrere dall’entrata in vigore della presente legge – l’obbligo di offerta (…) anche di prezzi di riferimento definiti da predetta Autorità sulla base dei prezzi che si registrano sulle diverse piattaforme di mercato organizzate a pronti e a termine”.

Altro intervento a gamba tesa dell’emendamento è la privatizzazione del Gestore del Mercato Elettrico, o GME, cioè la Borsa elettrica: “Entro il 30 giugno 2014, con decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabilite le modalità per la cessione da parte del Gestore dei servizi energetici S.p.a., entro il 31 dicembre 2014, della totalità delle quote azionarie del Gestore dei Mercati Energetici S.p.a. a soggetti che svolgano attività nel settore dell’energia elettrica e del gas ovvero ad istituti di credito e intermediari finanziari.”

Strana coincidenza notata da molti, questa mattina il Corriere della Sera con un articolo di Sergio Rizzo criticava l’attività dell’Acquirente Unico e i costi crescenti del Gse, che controlla anche il Gme.

La prima reazione allarmata all’emendamento (al momento non ancora presentato) arriva da deputati e senatori M5S in Commissione Attività Produttive:”Si delinea un nuovo tentativo della maggioranza di favorire le grandi lobby dell’energia a scapito dei consumatori e delle piccole imprese”. Limitando l’azione dell’Acquirente Unico, denunciano, “si gonfia la torta dei player maggiori in cerca di extraprofitti”. Preoccupazione anche per un GME privatizzato che potrebbe essere usato dalla lobby delle fossili per penalizzare le rinnovabili: “darebbe la possibilità ai gruppi elettrici privati di prendere il controllo della Borsa elettrica italiana (Gme) con l’obiettivo, privatizzandola, di gestirla a proprio vantaggio sia dal punto di vista economico che dal punto di vista dello sviluppo di strategie a danno delle piccole aziende. Il loro interesse, infatti, è quello di modificare le regole attuali in modo da tagliare fuori le rinnovabili che da tempo hanno abbassato il costo dell’energia e allo scopo di rimettere in gioco le loro centrali ferme e obsolete, con ricadute pesanti sui prezzi dell’energia”.

L’emendamento che dovrebbe essere presentato (pdf)

(N.B. aggiornamento 6 febbraio:  ieri pomeriggio l’emendamento non è poi stato depositato e il decreto ha ottenuto il via libera delle commissioni riunite Finanze e Attività Produttive. Oggi è atteso in aula dove probabilmente si ricorrerà alla fiducia.  Successivamente il dl Destinazione Italia passerà all’esame del Senato e potrebbe essere quella la sede per avanzare l’emendamento su Gme e AU).

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