Europarlamento per l’obiettivo triplice 2030. La Commissione insisterà sul target unico?

Le commissioni Industria ed Energia e Ambiente e Salute del Parlamento europeo hanno votato ieri per avere al 2030 obiettivi vincolanti anche su rinnovabili ed efficienza energetica. Un segnale importante per la green economy europea. Ma indiscrezioni dicono la Commissione europea convinta ad insistere per un obiettivo unico sulla CO2.

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Il Parlamento europeo vuole per il 2030 obiettivi vincolanti anche per rinnovabili ed efficienza energetica, oltre che per le emissioni. Le commissioni Industria ed Energia (Itre) e Ambiente e Salute (Envi) in seduta congiunta ieri hanno approvato, con 66 voti a favore, 42 contrari e 3 astensioni, una risoluzione che prevede di portare le fonti pulite al 30% del mix energetico e ridurre consumi ed emissioni del 40%.

Il Parlamento europeo dunque torna a ribadire che vuole un obiettivo vincolante anche per le rinnovabili, come già indicato nella “Relazione sulla tabella di marcia per l’energia 2050” della commissione Itre, approvata in plenaria a marzo 2013. E rassicura così il mondo della green economy europea e di quanti sostengono la necessità di una transizione energetica verso un modello più sostenibile. Commenti soddisfatti non sono tardati ad arrivare dalle associazioni europee delle rinnovabili come Epia ed Ewea.

La parola passerà ora alla Commissione europea, che il 22 gennaio presenterà le sue proposte per il nuovo pacchetto energia e clima al 2030. Sarà poi la volta della plenaria dell’Europarlamento, in febbraio, mentre in marzo, infine, la questione sarà affrontata dal Consiglio dei capi di Stato e di Governo della Ue. Peccato che le ultime notizie che arrivano dalla Commissione non siano buone per il fronte dell’economia verde.

Secondo quanto rivela l’agenzia Euractiv, il testo che la Commissione sta preparando per il 22 prevedrebbe un unico obiettivo vincolante per il 2030, il taglio delle emissioni del 40%, mentre il target sulle rinnovabili sarebbe solo indicativo e andrebbe da 24 al 27% dei consumi. Cifre in linea con le proiezioni presentate di recente nel report “EU trends to 2050”  (vedi allegato in basso) che mostra che, se non si mettono in campo politiche più ambiziose, si andrà incontro a un sostanziale fallimento nell’obiettivo di decarbonizzare il sistema energetico europeo.

Contraria a un target vincolante per le rinnovabili è una larga parte del mondo dell’energia convenzionale e dell’industria: l’ultimo appello per un obiettivo unico è arrivato il giorno prima del voto delle due commissioni da Business Europe, associazione cui aderisce anche la nostra Confindustria. Nella lettera (allegato in basso), firmata dalla presidente di Business Europe Emma Marcegaglia, si torna a chiedere di frenare nello sforzo per un sistema energetico più sostenibile, che, nella visione dell’associazione, potrebbe minare la competitività dell’industria europea e si auspica un obiettivo unico sulla CO2, che sia “realistico” e tenga conto degli esiti della Conferenza internazionale sul clima del 2015.

A favore di un obiettivo unico sulle emissioni, come sappiamo, si è espresso, nei commenti alla consultazione sul Libro Verde europeo, anche il governo italiano, attraverso il ministero dello Sviluppo economico. Ma all’interno dell’esecutivo c’è una spaccatura, con il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando che a più riprese ha chiesto che ci sia anche un obiettivo vincolante sulle rinnovabili.

Il report EU trends to 2050 (pdf)

La lettera di Business Europe (pdf)

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