Pompe di calore, nuova tariffa elettrica e una marcia in più

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La nuova tariffa elettrica in arrivo per le pompe di calore permetterà risparmi di diverse centinaia di euro per impianto, superando il più grosso ostacolo alla diffusione di questa tecnologia in Italia: il costo dell'elettricità. Una novità che, con la proroga dell'ecobonus fino a dicembre, candida il 2014 ad essere l'anno d'oro delle pompe di calore.

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Il 2014 potrebbe essere un anno d’oro per le pompe di calore in Italia;fino al 31 dicembre questa tecnologia godrà delle detrazioni fiscali del 65% e da giugno sarà superato anche uno dei più grossi ostacoli alla diffusione di questa tecnologia nel nostro paese: il costo dell’elettricità. Come abbiamo anticipato (vedi qui), infatti, è in arrivo una nuova tariffa elettrica dedicata. Una novità che migliora nettamente la convenienza economica di questo modo di climatizzare gli ambienti: per chi installa una pompa di calore, la nuova tariffa consentirà un risparmio di diverse centinaia di euro l’anno sulla bolletta elettrica.

Fino a oggi il sistema di tariffe in vigore, strutturato in maniera progressiva, cioè con prezzi crescenti all’aumentare dei consumi, è stato un forte disincentivo alla diffusione delle pompe di calore elettriche (pdc). Le pdc, infatti, se dal punto di vista energetico sono tra le tecnologie per il riscaldamento più efficienti, implicano notevoli consumi elettrici: per una pdc aria-aria o aria-acqua a dimensione di abitazione monofamiliare (ad esempio da 10 kWt di potenza) installata al Nord Italia possiamo stimare un consumo annuo di circa 5.000 kWh (mentre i modelli con sonda geotermica, più costosi, hanno consumi ridotti del 20-25%). A questo si aggiunga il fatto che quasi sempre l’installazione di una pdc elettrica impone di richiedere l’aumento della potenza della connessione, passando così dalla tariffa D2, riservata agli allacciamenti residenziali con potenza fino a 3 kW, alla più cara tariffa D3, o alternativamente, di installare un secondo contatore, con relativo onere una tantum (circa 500 euro).

Conti alla mano con il sistema attuale riscaldarsi con una pdc, dal punto di vista della bolletta elettrica, è un vero e proprio salasso, perché con l’aumentare dei consumi il prezzo del kWh sale. Al momento, un cliente residenziale con una connessione da 3 kW di potenza e 2.700 KWh di consumi annui paga il kWh circa 19 centesimi di euro. Se installasse una pompa di calore da 10 kWt, ipotizzando che i suoi consumi salgano a 7.700 kWh annui e la potenza impegnata a 4,5 kW, con relativo passaggio alla D3, pagherebbe il kWh oltre un terzo in più: circa 31 centesimi.

Le cose miglioreranno nettamente con la nuova tariffa che sarà in vigore da giugno, alla quale potranno accedere, in via sperimentale e volontaria, gli utenti che installino una pdc come impianto di riscaldamento principale in un’abitazione di residenza, anche nel caso in cui scelgano il mercato libero. Con il nuovo sistema tariffario infatti il costo del kWh sarà costante, a prescindere dai consumi. Gli utenti che la sceglieranno potranno accedere alla tariffa D1 e pagheranno tutti i kWh consumati – compresi quelli destinati alla pdc – circa 21 centesimi (a seconda di come verranno aggiornati oneri di sistema, di rete e imposte da qui a giugno).

Conseguenza pratica? Per il nostro consumatore ipotetico che si scalda con la pompa di calore elettrica (7.700 kWh l’anno di consumi e potenza impegnata 4,5 kW) la bolletta dovrebbe scendere dai potenziali 2.404 euro di oggi (in caso scegliesse il servizio di maggior tutela) a circa 1.620 euro l’anno: un risparmio di quasi 800 euro l’anno!

È evidente che la novità piaccia ai produttori di pompe di calore: “La progressività delle tariffe elettriche italiane era un grosso ostacolo alla diffusione delle pompe di calore in Italia”, spiega a QualEnergia.it, Fernando Pettorossi, responsabile del gruppo Pompe di calore di Anima-Co.Aer., l’associzione dell’industria italiana del settore che, spiega “pur essendo stata all’avanguardia, finora è stata costretta a esportare circa il 50% della produzione”. “Giudichiamo in maniera molto positiva – continua Pettorossi – la nuova tariffa che sarà introdotta. Ora la palla è nelle mani degli operatori della filiera: bisogna trarre il massimo da questo 2014 che si annuncia l’anno più propizio per questa tecnologia visto che, oltre alla nuova tariffa, fino al 31 dicembre sono ancora in vigore le detrazioni fiscali del 65%, l’incentivo più attraente per le pdc”.

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