Ecobonus: +1% sul Pil nel 2013, ma legge di Stabilità è altra occasione persa

Sul fronte ecobonus nessuna novità dalle ultime evoluzioni del Ddl Stabilità. Detrazioni fiscali invariate fino al 31 dicembre 2014 e ridotte nel 2015. Manca la stabilizzazione strutturale. Un'occasione di crescita persa, come mostrano i dati sui benefici economici per il 2013 diffusi dal Cresme.

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Le detrazioni fiscali per  la riqualificazione energetica degli edifici restano confermate solo fino a fine 2015 e dal 31 dicembre 2014 passeranno dal 65% al 50%: sul fronte ecobonus quasi nessuna novità dalle ultime evoluzioni del Ddl Stabilità. La commissione Bilancio ha respinto vari emendamenti che avrebbero esteso fino al 2018 o al 2020 la misura, mentre il maxi-emendamento che ha ricevuto la fiducia al Senato rimanda di due anni le misure per la stabilizzazione “strutturale”. Che si sia persa un’occasione per dare certezza ad una misura anticiclica lo mostrano i dati resi noti ieri: le detrazioni fiscali (comprese quelle per le ristrutturazioni edilizie generiche) nel 2013 faranno crescere di oltre un punto percentuale il Pil italiano.

Come avevamo raccontato, nei giorni scorsi dal M5S era stato presentato un emendamento per estendere l’ecobonus fino al 2020, abbassando la detrazione al 50%, mentre due emendamenti PD e PdL-NCD prevedevano entrambi la proroga solo fino al 2018 e con percentuali di detrazione variabili dal 55 al 40%, in proporzione al risparmio energetico ottenuto. Tutti sono però stati respinti dalla commissione Bilancio.

Stando al maxi-emendamento su cui si è votata la fiducia ieri notte la situazione è questa:

  • l’ecobonus è confermato al 65% fino al 31 dicembre 2014 e al 50% fino al 31 dicembre 2015.
  • la detrazione per interventi di adeguamento antisismico è confermata al 65% fino al 31 dicembre 2014 e al 50% fino al 31 dicembre 2015.
  • le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie “normali” sono confermate al 50% fino a fine 2014 e scendono al 40% dal 31 dicembre 2014 al 31 dicembre 2015.
  • per gli interventi su parti comuni degli edifici tutte le scadenze di cui sopra slittano di 6 mesi, per cui le misure sono confermate con le percentuali di detrazione attuali fino a fine giugno 2015 e con l’aliquota ribassata fino a fine giugno 2016
  • il bonus mobili,  detrazione del 50%, è confermato solo fino al 31 dicembre 2014.

Come anticipato, praticamente l’unico cambiamento fatto dal maxi-emendamento al Ddl Stabilità è quello di rinviare per l’ennesima volta l’adozione di provvedimenti strutturali sull’ecobonus. Se la legge 90/ 2013, che converte il dl 63/2013, parlava della “definizione di misure ed incentivi selettivi di carattere strutturale, da adottare entro il 31 dicembre 2013”, la nuova legge (nella versione attuale) sostituisce infatti il termine per adottare le misure “strutturali” del 31 dicembre 2013 con quello del 31 dicembre 2015.

Per l’ennesima volta insomma si perde l’occasione per dare al settore un orizzonte normativo stabile di medio termine, indispensabile per permettere alle aziende (ma anche alle famiglie) di pianificare investimenti. Una scelta davvero incomprensibile anche alla luce degli ultimi dati sui benefici economici delle detrazioni, raccolti in uno studio Cresme presentato ieri alla VIII Commissione Ambiente della Camera.

Ecobonus e detrazioni per ristrutturazioni a fine 2013 – mostra il report – avranno prodotto investimenti per 19 miliardi di euro, qualificando il sistema imprenditoriale del settore, riducendo i consumi energetici, l’inquinamento e le bollette delle famiglie e garantendo 189.088  posti di lavoro diretti e 283.638 occupati considerando anche l’indotto.

“Una cifra superiore a un punto percentuale di Pil, che rappresenta una boccata di ossigeno per un settore importante come l’edilizia, che dall’inizio della crisi ha perso oltre 500 mila addetti considerando l’indotto e ha visto chiudere 12 mila imprese”, commenta il presidente della commissione Ermete Realacci. “Si conferma l’importanza  – prosegue  – di affrontare la crisi rilanciando l’edilizia legata alla riqualificazione energetica e al consolidamento antisismico del patrimonio esistente, come peraltro richiede anche l’Ue, e accompagnando queste politiche anche con la revisione del Patto di Stabilità interno, come chiesto da una risoluzione di cui sono primo firmatario approvata all’unanimità dalle commissioni Ambiente e Finanze della Camera (vedi qui, ndr), per consentire agli Enti locali che abbiano risorse da investire, di realizzare interventi di efficientamento energetico degli edifici e di messa in sicurezza antisismica degli edifici pubblici, a partire dalle scuole e dagli ospedali. Nella Legge di Stabilità è dunque necessario non solo prorogare, ma come chiesto dalla medesima risoluzione stabilizzare e rendere più efficienti l’ecobonus per il risparmio energetico in edilizia e per gli interventi di consolidamento antisismico”.

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