Dall’Artico al Mediterraneo, Italia e Russia trivelleranno assieme

  • 27 Novembre 2013

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Aziende russe che estrarranno petrolio dai nostri mari e speciali navi costruite da Fincantieri per cercare petrolio nell'Artico. Tra le molte intese commerciali tra Italia e Russia anche accordi per trivellare assieme dove sarebbe meglio non farlo.

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Accordi per trivellare assieme, dall’Artico al Mediterraneo: c’è anche questo tra le molte intese commerciali tra Italia e Russia firmate ieri a Trieste in occasione della visita del presidente russo Vladimir Putin.

Ad esempio, l’amministratore delegato della russa Novatek, Leonid Mikhelson, e l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, alla presenza di Putin e del presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, hanno firmato un memorandum d’intesa che tra le altre cose conferma la volontà di Novatek ed Eni di partecipare a progetti congiunti nell’offshore del Mediterraneo.

Se i russi verranno a trivellare nel mediterraneo, invece, la controversa corsa al petrolio dell’Artico potrà contare su navi made in Italy, precisamente da Fincantieri.

Il gigante della cantieristica italiano, controllato da una finanziaria del ministero dell’Economia, oltre che a costruire per RosRAO (impresa statale russa per il trattamento di rifiuti radioattivi) una piattaforma galleggiante semisommergibile per il trasporto di compartimenti di reattore di sottomarini nucleari, progetterà infatti, insieme con il centro di ricerca Krylov, una nave da perforazione per l’estrazione di petrolio e gas da giacimenti sottomarini.

L’unità, “drill ship”- fanno sapere da Fincantieri – sarà in grado di navigare in condizioni di ghiaccio spesso fino a 1,5 metri, con temperature ambientali di -40 gradi e con un autonomia operativa di quattro mesi. Si prevede un mercato entro il 2030 di alcune decine di mezzi come quelli oggetto dell’accordo, il cui valore unitario può superare il miliardo di dollari.

 

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