COP19: è arrivato il momento della leadership del Sud del Mondo?

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Dopo i primi due giorni di relativa calma, i negoziati alla COP19 entrano nel vivo e si cominciano a delineare gli obiettivi che i diversi paesi vogliono portare a casa. La terza puntata della cronaca dai negoziati a Versavia.

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Dopo i primi due giorni di relativa calma, i negoziati alla COP19 cominciano a diventare sempre più intensi e si iniziano a delineare gli obiettivi che i diversi paesi vogliono portare a casa. La posta in gioco è alta come non mai, soprattutto dopo i mezzi passi falsi degli ultimi quattro anni. Gli interessi di 195 paesi devono fondersi e muoversi in un’unica direzione per trovare un accordo sul Post-Kyoto, che dovrà essere raggiunto entro il 2015 (questo dovrà avvenire con l’obiettivo fondamentale di mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei di 2 °C).

Il cambiamento climatico influisce sempre più sullo sviluppo dei paesi emergenti, ma è al tempo stesso una leva per fare emergere le economie dei paesi in via di sviluppo: questi due aspetti devono essere punti fermi per gli obiettivi al 2015 e per gli anni successivi. Al fine di raggiungere questo scopo sarà forse necessario cominciare a chiedersi se non sia utile una revisione dei processi decisionali della conferenza.

Continua a leggere qui la terza puntata cronaca dalla COP19 di Varsavia di Piero Pelizzaro, Responsabile Cooperazione Internazionale di Kyoto Club.

Seconda puntata

Prima puntata

 

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