Utility, cambio di prospettiva o difesa delle loro posizioni?

Il nuovo ruolo delle utility nel futuro energetico italiano, europeo e mondiale che cambia. Le compagnie elettriche si accontenteranno di una piccola fetta di mercato o sapranno reinventarsi con iniziative sulle fonti rinnovabili, le smart grid e l’efficienza energetica? L'opinione di Gianni Silvestrini a Ecoradio. Ascolta il podcast.

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Ascolta audio (mp3 – durata: 5′ 42”)

Il panorama energetico sta cambiando in tutto il mondo. La grande difficoltà delle utility nel difendere il proprio ruolo in un mercato dell’energia elettrica sempre più competitivo con le rinnovabili, ne è la prova. Prevarrà l’approccio difensivo o si rimetteranno in gioco?

Se nel 2008 in Europa le prime 20 aziende elettriche avevano un valore azionario di mille miliardi di euro, nel 2013 questo risulta più che dimezzato. In Europa sono state spente centrali per un totale di 51 GW e altre sono in chiusura.
Le cause sono molteplici. Le aziende elettriche, che in una prima fase avevano sovrastimato la domanda e hanno costruito più centrali di quante ne servissero, in una fase successiva hanno invece sottostimato lo sviluppo delle rinnovabili. Una vera e propria «tempesta perfetta».
È indicativo che negli USA sia stato lanciato l’allarme, attraverso uno studio (.pdf) dell’Edison Electric Institute (EEI), su come le disruptive technologies, fotovoltaico, storage, efficienza energetica, possano modificare profondamente il modello energetico tradizionale in tutto il mondo.

A dimostrare la trasversalità della percezione del cambiamento troviamo un rapporto di Pricewaterhouse Coopers che ha intervistato i vertici di 53 aziende elettriche di 35 paesi del mondo. Il 94% ritiene che ci sarà un’importante trasformazione del business al 2030; l’82% ritiene che la generazione distribuita possa rivelarsi un’opportunità, mentre Il 67% degli intervistati ritiene che il futuro consisterà in un mix tra produzione centralizzata e decentrata.

Il nuovo panorama energetico vedrà, accanto alle compagnie elettriche tradizionali, un numero sempre maggiore di aziende che offriranno servizi di efficienza energetica e soluzioni rinnovabili. Almeno per i prossimi 30-40 anni le utility conserveranno, grazie al capacity payment, parte della loro posizione. Quello che resta da stabilire è se le compagnie elettriche si accontenteranno di questa piccola fetta di mercato o se sapranno reinventarsi con iniziative sulle rinnovabili, le smart grid e l’efficienza energetica.

L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico Kyotoclub e Qualenergia, a Ecoradio.

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