Due modelli statunitensi per l’efficienza energetica nella pubblica amministrazione

Due modelli di finanza privata per l’efficienza energetica nell'edilizia della pubblica amministrazione negli USA. Nel Delaware dei bond di ESCO collocati da Citigroup alla Borsa di New York. In California, i programmi PACE, uno strumento legislativo e finanziario per l'efficientamento energetico o l’installazione di rinnovabili esclusivamente su edifici. Schemi replicabili anche da noi?

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Due recenti schemi operativi americani nel finanziamento della efficienza energetica indicano una strada per sbloccare il potenziale di efficientamento degli edifici della pubblica amministrazione, che in USA come in Italia sono sia inefficienti energeticamente sia senza risorse per pagare i lavori necessari.

Il SEF (Sustainable Energy Financing) dello Stato del Delaware, ha permesso di raccogliere in meno di un’ora 73 milioni di dollari per l’efficienza energetica. I programmi PACE (Property Assessed Clean Energy) lanciati a Berkeley in California sono ora disponibili in 31 Stati americani. Tutti i due modelli si basano su Energy Performance Contracts o EPC.

Gli EPC sono appalti per interventi di efficientamento per i quali una ESCo ha preventivamente svolto un audit delle prestazioni energetiche dell’edificio e delle misure da applicare per migliorarle. Sulla base dei risultati dell’audit la ESCo propone un contratto i cui costi vengono sostenuti tramite un finanziamento esterno, che viene coperto con una condivisione dei benefici derivanti dall’intervento. In altre parole la ESCO si ripaga incassando tutta o parte della spesa energetica risparmiata, per un periodo limitato (fino a 20 anni nei casi più lunghi, in genere molto meno). Ciò permette di intervenire anche senza pagamenti upfront. Appare evidente l’importanza degli EPC per far decollare il mercato della efficienza energetica e il settore industriale delle ESCO.

In tutti e due i casi la novità sta nell’origine del finanziamento: si tratta di raccolta privata, cioè investitori che mettono i loro capitali in bond finanziando l’intervento di efficienza energetica, e dal risparmio derivante dall’efficientamento traggono il loro profitto.

Il modello del Delaware: SEF “Sustainable Energy Financing”, ha istituito un’azienda privata a capitale pubblico “SEU – Sustainable Energy Utility”,  organismo terzo che vende “non consumo di energia“, in altre parole i “negawatt“, dotato di tutte le competenze necessarie. SEU assiste la pubblica amministrazione per l’audit, per selezionare la ESCO, negoziare l’EPC e verificare la finanziabilità dell’iniziativa tramite emissione di prestito obbligazionario “bond” esentasse collocato poi al NYSE. Le obbligazioni sono a bilancio della Utility e non incidono sul debito di PA e ESCO. Il finanziamento ottenuto paga la ESCO, e la PA paga poi alla utility tradizionale la fattura di energia e alla SEU il risparmio garantito dalla ESCO che va a ripagare il bond. Nessun dollaro pubblico viene speso.

Lo schema operativo è stato sviluppato dal Dr. John Byrne Chairman and CEO della Foundation for Renewable Energy and Environment (FREE) in coordinamento con il Senatore Harris B. McDowell III (Delaware General Assembly). Con questo modello ad oggi nel Delaware sono stati finanziati 73 milioni di $ di riqualificazioni edilizie con ulteriori benefici di 27 milioni di $ per la PA; si è ottenuto un abbattimento delle emissioni climalteranti e la creazione di circa 1.000 nuovi posti di lavoro; un dato significativo per uno Stato di 800 mila abitanti. L’emissione di 73 milioni di $ di bond sull’efficienza energetica sottoscritta dalla banca Citigroup, di fatto un finanziamento privato per la sostenibilità pubblica, come detto è stata completamente esaurita in meno di un’ora. Il fondo obbligazionario è tax-free e lo Stato è soddisfatto per i risparmi di energia primaria e per il carbon footprint’ positivo, per la maggiore competitività/riduzione dei costi della PA e la creazione di nuovi posti di lavoro locali (fornitura di tecnologie e realizzazione di progetti).

Ci risulta che l’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Emilia-Romagna abbia intenzione di verificare l’applicabilità del “modello Delaware” in Italia con il Sen. McDowell. Un progetto pilota in una regione così sensibile alle tematiche energetiche sarebbe altamente auspicabile. La normativa lo permetterebbe: in Provincia di Milano sono già stati emessi EPC dalla PA (bando n.146 del 14-12-2012 per Energy Performance Contract con finanziamento tramite terzi ), e l’istituzione un anno fa di ‘mini-bond‘ emettibili dalle aziende.

Molti ostacoli restano da superare. Un complemento geniale del modello Delaware rispetto alle esperienze precedenti è il ruolo della utility come advisor della gestione finanziaria del finanziamento a mezzo bond. La azienda elettrica del Delaware funge da consulente delle ESCo e le supporta nei vari passaggi delle procedure di finanziamento tramite terzi e nella relazione con Citigroup.

PACE è la sigla per “Property Assessed Clean Energy”, strumento legislativo e finanziario per l’efficientamento energetico o l’installazione di fonti rinnovabili esclusivamente su edifici. Nelle aree nelle quali è vigente la legislazione PACE, l’autorità municipale pubblica contrae un prestito obbligazionario (emette bond) che va a costituire un fondo municipale di finanziamento dei proprietari degli immobili per interventi energetici.

Il prestito viene ripagato dai titolari dell’immobile alla municipalità su un periodo tipicamente di 10-20 anni tramite una addizionale sulla imposta immobiliare dovuta sull’edificio efficientato. Il risparmio generato dall’efficientamento dell’immobile deve essere superiore alla imposizione addizionale.Il primo programma PACE fu attuato dalla città di Berkeley in California nel 2008. Da allora i programmi PACE sono affettivamente attivi in 10 Stati, mentre la legislazione (pdf) che ne permette l’applicazione è stata approvata in 30 Stati e a Washington D.C.

Nel 2010 le due grandi società pubbliche specializzate nell’emissione di mutui e nella loro rivendita nel mercato secondario, la Federal Home Loan Mortgage Corporation, nota come “Freddie Mac”, e la Federal National Mortgage Association, nota come “Fannie Mae”, stabilirono di non accettare mutui immobiliari su cui gravava l’addizionale energetica PACE, in pratica ponendo fine all’utilizzo dei PACE per l’edilizia residenziale privata. I PACE proseguono normalmente per l’edilizia commerciale.

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