Oettinger e la sospetta ‘censura’ sui sussidi a fossili e nucleare

Il commissario europeo all'Energia, Gunther Oettinger, avrebbe fatto cancellare da un documento della Commissione i dati sull'entità dei sussidi pubblici alle fonti fossili e al nucleare, molto superiori agli aiuti ricevuti dalle energie rinnovabili. A rivelarlo un documento riservato pubblicato dalla testata tedesca Sueddeutsche.

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Il commissario europeo all’Energia Gunther Oettinger sarebbe intervenuto per far cancellare da un documento della Commissione l’entità dei sussidi pubblici alle fonti fossili e al nucleare, che ricevono molti più soldi pubblici di efficienza e rinnovabili. A rivelarlo un documento riservato, rivelato dalla testata tedesca Sueddeutsche.

Si tratta di una bozza della comunicazione della Commissione su “come arrivare a un mercato interno dell’energia e usare al meglio l’intervento governativo”. Nella versione originale (allegato in basso) si legge che, se alle rinnovabili europee nel 2011 sono andati aiuti per 30 miliardi di dollari e all’efficienza energetica 15 miliardi, al nucleare di miliardi di fondi pubblici ne sono andati 35 e alle fossili 26 cui ne andrebbero aggiunti altri 40 per i danni sanitari che causano.

Numeri che sono stati cancellati dalla comunicazione e rimpiazzati con una frase più generica, in cui si afferma che vengono dati sussidi un po’ a tutte le fonti e che, sempre genericamente, “ammontano a miliardi di euro” (allegata in basso anche la versione rivista).

Riportiamo qui sotto il paragrafo più pesantemente emendato: se chi legge l’inglese potrà apprezzare le sfumature delle correzioni, anche chi non ha familiarità con la lingua può notare a occhio la portata di quella che sembra una vera e propria ‘censura’.

A ordinare la “sbianchettatura” secondo fonti di Sedduetsche a Bruxelles sarebbe stato proprio Oettinger.

La versione dell’ufficio del commissario è che i dati sono stati rimossi perché non affidabili.In effetti, mentre gli incentivi alle rinnovabili sono facili da individuare e quantificare, non è facile stimare l’entità degli incentivi alle fonti convenzionali, spesso erogati con meccanismi poco trasparenti. Inoltre, anche se i dati sugli aiuti “censurati” sembrano attendibili in quanto riportati completi di fonti (ad eccezione del dato sul nucleare, presente solo nella prima bozza senza fonte ed eliminato già prima delle correzioni “di Oettinger”), nella prima versione non c’è chiarezza sul totale dei sussidi alla generazione elettrica, che, sommando le voci, risultano molto più cospicui del dato che lo stesso documento indica:  “ben oltre i 60 miliardi”.

In molti resta però il sospetto che i dati siano stati cancellati anche per altri motivi: perché è imbarazzante chiedere la progressiva riduzione degli incentivi alle rinnovabili quando certi numeri mostrano come fossili e nucleare, tecnologie mature e con grosse esternalità negative, ricevano aiuti pubblici molto più sostanziosi di quelli di cui godono le nuove fonti pulite.

Un sospetto confermato da un’altra delle varie correzioni apportate alla bozza:

Nella prima versione si leggeva che la posizione della Commissione è di “diminuire e far cessare gli aiuti (alle rinnovabili, ndr) quando le tecnologie saranno divenute competitive ed esisterà un campo di gioco livellato”, cioè solo quando i sussidi saranno tolti anche alle altre fonti. Nella versione revisionata questa condizione sparisce e si dice che la posizione è semplicemente di “diminuire e successivamente far cessare gli aiuti (alle rinnovabili, ndr)”, senza più alcun riferimento al fatto che questo debba avvenire solo quando le fonti pulite saranno mature e potranno battersi alla pari con le convenzionali, cioè senza che queste ultime possano contare su aiuti diretti o indiretti. Insomma l’attacco alle rinnovabili assumerebbe sempre più una dimensione sovranazionale.

La prima versione della bozza (pdf)

La versione con le correzioni (pdf)

 

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