Contro il global warming, un programma mondiale per l’energia solare

Per vincere la battaglia contro i cambiamenti climatici serve un programma di ricerca e sviluppo su scala globale per rendere il fotovoltaico competitivo con le fossili, anche lavorando su accumuli e reti. All'indomani della pubblicazione del report IPCC un appello di due personalità britanniche per una collaborazione mondiale sull'energia solare.

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Per vincere la battaglia per il clima serve un’alleanza mondiale per riuscire a rendere economicamente competitiva l’energia solare. Un programma di ricerca e sviluppo su scala globale per abbassare i costi di generazione del fotovoltaico, ma anche quelli dei sistemi di accumulo e delle reti. L’obiettivo è che entro il 2025 questa fonte non tema il confronto economico con le fossili e possa fornire per quell’anno il 10% del fabbisogno mondiale di elettricità e il 25% entro il 2030.

L’appello, pubblicato all’indomani del report IPCC, che ribadisce l’urgenza di liberarci dalle fonti fossili, arriva da due personalità del mondo scientifico britannico: David King, già scientific adviser governativo, e l’economista Richard Layard.

Rendere l’energia senza emissioni competitiva con quella da fossili – scrivono i due in un intervento sull’Observer di ieri – deve essere una sfida scientifica “pari a quella che ha portato l’uomo sulla luna”: una missione in cui si è riusciti grazie a obiettivi, scadenze e soprattutto sufficienti finanziamenti pubblici alla ricerca.

Il cavallo su cui puntare secondo i due è il solare: una fonte che, al contrario di nucleare e idroelettrico, ha ampi margini di evoluzione, non ha ostacoli politici né limiti fisici e che, diversamente dall’eolico, può trovare applicazione quasi ovunque nel globo.

“Il sole – si spiega – manda sulla Terra energia per oltre 5mila volte il fabbisogno energetico mondiale. E’ inconcepibile che non riusciamo a raccogliere una parte sufficiente di questa energia a costi ragionevoli.”

Le sue potenzialità  il FV, d’altra parte, le sta già mostrando; si vedano il crollo dei prezzi, i grandi risultati ottenuti in paesi come la Germania e il fatto che già ora in alcune circostanze si sta iniziando a installare impianti in grid parity. Occorre però accelerare, affrontando altri due sfide critiche: rendere l’energia solare disponibile 24 ore su 24 e riuscire a trasportarla dalle zone con maggiore producibilità a quelle con maggiori consumi. Ossia, bisogna fare più ricerca anche su batterie e altri sistemi di accumulo e su reti elettriche ad alta efficienza.

Ed ecco, dunque, la proposta anticipata sopra: un programma di ricerca mondiale sull’energia solare. Un piano che dovrebbe essere aperto a tutte le nazioni del pianeta con programmi di ricerca nazionali coordinati e i risultati condivisi.

Obiettivo comune, come detto, dovrebbe essere quello di far sì che entro il 2025 il solare, senza incentivi, possa essere competitivo con tutte le altre fonti, mentre a livello mondiale si dovrebbe puntare ad una copertura pari al 10% del fabbisogno mondiale di energia elettrica e il 25% entro il 2030.

“Uno dei compiti centrali dei governi – concludono i due scienziati – è promuovere la conoscenza. Di sicuro la forma di sapere più importante è quella necessaria a preservare la vita umana così come la conosciamo. Nel 2015 le nazioni del mondo si incontreranno per accordarsi sui loro impegni in materia di cambiamento climatico. Qualsiasi siano le decisioni che prenderenno, dovranno accordarsi anche su un grande programma per l’energia solare”.

 

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