Uno dei mali più ricorrenti del nostro dibattito pubblico è che spesso si presenta infarcito di luoghi comuni, approssimazioni, pregiudizi, affermazioni apodittiche. Abitudine non sempre innocente, poiché in molti casi avvolge in un imballaggio di apparente buonsenso la difesa di ben determinati (e più che legittimi, se solo venissero dichiarati) interessi.

Non fa eccezione a questa regola la discussione sui costi dell’energia e sul peso che su di essi fanno gravare gli incentivi per le rinnovabili. Il problema, sia chiaro, esiste, ma per affrontarlo con serietà è bene partire da numeri veri e certi. Il rischio, altrimenti, è di scegliere risposte e soluzioni inutili o controproducenti, come peraltro sembra nelle intenzioni dello stesso Governo Letta.

Primo punto: è vero che in Italia si paga l’energia di più che altrove?

 Il resto dell’articolo di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante su La Voce.info

 

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