Efficentamento energetico delle case italiane: 10,2 miliardi di investimento nei prossimi 12 mesi

Sono oltre 2,6 milioni (12%) le famiglie che realizzeranno interventi per ottimizzare le prestazione energetiche delle proprie abitazioni nei prossimi dodici mesi, con una spesa complessiva di circa 10,2 miliardi di euro. Resta l'incertezza sugli incentivi. I dati del secondo Osservatorio sull'Efficienza Energetica commissionato da Domotecnica.

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Sono oltre 2,6 milioni (12%) le famiglie italiane che realizzeranno interventi per ottimizzare le prestazione energetiche delle proprie abitazioni nei prossimi 12 mesi, con una spesa complessiva di circa 10,2 miliardi di euro. I dati emergono dal secondo Osservatorio sull’Efficienza Energetica commissionato da Domotecnica, realizzato da Ispo per comprendere gli orientamenti delle famiglie sul tema e delineare i trend di sviluppo del settore energetico. L’osservatorio, commissionato da Domotecnica, in partnership con Accenture, Axpo, Bnl ed Eni, è stato presentato in occasione del quindicesimo Congresso Nazionale Domotecnica di Torino.
 
Il campione preso in esame per la stima delle percentuali comprende principalmente persone tra i  25 e i 54 anni, con alto titolo di studio, occupati e che vivono in appartamenti ubicati in grandi stabili o condomini.
La riduzione degli sprechi e dei tanto discussi costi in bolletta é tra i principali vantaggi riconosciuti dallo studio all’efficienza energetica. Il 43% delle famiglie, infatti, si aspetta dall’efficentamento energetico della propria casa un risparmio sui consumi di gas ed elettricità compreso tra il 20 e il 40%, un dato in crescita rispetto al 2012 (36%).
 
Gli obiettivi di risparmio, quindi, sembrano abbastanza chiari agli italiani che intendono rinnovare l’assetto energetico della propria abitazione, ma c’è ancora una patina di incertezza sugli strumenti a loro disposizione. Più di una famiglia su tre si sente “poco” o “per nulla” informata. Il 58% degli intervistati dichiara di non sapere che le detrazioni per gli interventi in efficienza sono state estese al 65% e per tutto il 2013. Complici della scarsa informazione sarebbero il tema complesso, la poca chiarezza delle informazioni sui possibili vantaggi economici e il quadro normativo percepito come troppo mutevole.
 
 
Proprio per colmare questi dubbi e per essere guidati nel percorso parzialmente sconosciuto della riqualificazione energetica della propria casa, è richiesta la professionalità, ma anche la familiarità, di installatori che siano in grado di seguire ogni fase del processo. Accompagnare il cliente dalla consulenza al preventivo, dall’acquisto delle tecnologie alla loro installazione, per chi entrerà in casa ed effettuerà i lavori, rappresenta una “condicio sine qua non”. Sono infatti oltre tre famiglie su dieci a scegliere l’installatore di fiducia come ‘Cicerone’. 
 
Se nel 2012 solo un quarto della popolazione dichiarava di volersi affidare, per tutte le fasi dell’intervento, ad un installatore specializzato, nel 2013 ci si rivolge ad un professionista per l’installazione di impianti (per cui lo sceglierebbe il 59% dei rispondenti, +3% rispetto al 2012); per avere una consulenza per l’individuazione degli interventi da effettuare (scelta del 52%, +12%); per avere il miglior preventivo sui costi di eventuali interventi (ancora per il 52%, +6%) e per scegliere il materiale da acquistare (sempre per il 52%, +11%).
Se le intenzioni di investimento si dovessero tradurre in concrete azioni di intervento, considerando che il budget che le famiglie dichiarano di voler mettere a disposizione equivale nel 65% dei casi a 5mila euro e nel 19% dei casi oscilla tra i 5mila e i 10mila euro, si genererebbe un mercato potenziale di 10,2 miliardi di euro. 
 
 
Resta però un significativo 84% degli intervistati da tenere in considerazione. Secondo questa percentuale maggioritaria “non sono questi i tempi per effettuare degli investimenti”. Di questi, il 75% esclude di voler mettere mano alla propria casa, anche se consigliati da un tecnico. Un 39%, invece, lascia una porta aperta e dichiara di poter valutare eventuali proposte degne di attenzione. Ben più importante è che quasi un quarto degli scettici dichiara che potendo beneficiare di strumento di finanziamento dedicato, potrebbe rivedere la sua posizione. 
 
Se gli istituti di credito, quindi, attivassero questo strumento, ci sarebbero ben 5 milioni di nuove famiglie pronte a investire. Il finanziamento è ritenuto interessante dal 69% degli intervistati. Per il 32% sarebbe ben accetto soprattutto se fosse possibile detrarre gli interessi dalle tasse e, per il 18%, sarebbe ancora più “interessante” se la rata mensile fosse uguale ai soldi risparmiati in bolletta. 
 
L’apparente riluttanza verso l’efficentamento energetico delle abitazioni private, che quell’84% sembrava testimoniare, si traduce quindi in una proposta che potrebbe significare, per 6,4 milioni di famiglie italiane (e non solo), l’abbattimento di quelle barriere economiche che, per ora, gli negano la possibilità di prendere in considerazione la ristrutturazione energetica della propria casa.
GP
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