AssoRinnovabili contro Confindustria: “Termoelettrico paghi costi ambientali e sanitari delle emissioni”

  • 25 Luglio 2013

CATEGORIE:

Per ribattere all'intervista rilasciata a Repubblica due giorni fa dal vice presidente di Confindustria Aurelio Regina interviene anche AssoRinnovabili: "le fonti fossili riconoscano ai produttori da rinnovabili gli innumerevoli costi che le emissioni di anidride carbonica, altri gas serra e polveri sottili comportano sui nostri sistemi sanitari e sull'ambiente".

ADV
image_pdfimage_print

Per ribattere all’intervista rilasciata a Repubblica due giorni fa dal vice presidente di Confindustria Aurelio Regina interviene anche AssoRinnovabili, l’associazione nata dalla fusione si Aper e Assosolare.

“Apprendiamo dalle parole di Aurelio Regina  – sottolinea in una nota il presidente Agostino Re Rebaudengo – che le rinnovabili dovrebbero contribuire a pagare il capacity payment degli impianti fossili, per far fronte a “un problema di responsabilità di costo” dovuto alla loro limitata programmabilità. Ben venga questo approccio, a condizione che le fonti fossili riconoscano ai produttori di energie rinnovabili una cifra, sicuramente molto più elevata, relativa agli innumerevoli costi che le emissioni di anidride carbonica, altri gas serra e polveri sottili comportano sui nostri sistemi sanitari e sull’ambiente“.

“È peraltro noto a tutti – prosegue Re Rebaudengo – il virtuoso comportamento dei produttori di energia rinnovabile che hanno progressivamente adottato nuovi ed efficienti sistemi per operare sulla rete e per migliorare le previsioni delle proprie produzioni. Questi progressi devono essere accompagnati, come discusso anche nel recentissimo incontro di assoRinnovabili con l’Autorità per l’Energia, da una contemporanea migliore regolazione del mercato, in linea con gli orientamenti comunitari. L’attuale configurazione è stata infatti pensata in un’epoca in cui le rinnovabili non programmabili erano marginali, mentre oggi hanno ormai superato il 10% del mercato nazionale, con punte orarie superiori al 40%”.

Segui QualEnergia.it  anche su e

ADV
×