I moduli fotovoltaici cinesi diventano un po’ più cari

  • 22 Luglio 2013

Diminuisce la differenza di prezzo tra i moduli fotovoltaici cinesi e quelli europei. A maggio i prezzi dei "made in China" crescono del 3,8%, mentre i tedeschi calano dell'1,3%. Rispetto a gennaio 2013, i moduli FV cinesi costano ora il 5,7% in più e si prevede aumenteranno ancora. E' la conseguenza della guerra commerciale tra UE e Cina.

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Diminuisce la differenza di prezzo tra i moduli fotovoltaici cinesi e quelli europei. A maggio i moduli cristallini” made in China” costavano il 44,4% in meno di quelli fatti in Germania, a giugno la differenza si è ridotta al 37,5%. La guerra commerciale tra Europa e Cina inizia a produrre effetti.

Da maggio a giugno i moduli FV cristallini cinesi hanno visto aumentare il loro prezzo del 3,8%, mentre quello dei tedeschi e sceso dell’1,3%. Rispetto a gennaio 2013 i prodotti importati dalla Cina costano ora il 5,7% in più. A giugno sono stati scambiati in media a 0,56 euro per watt, quelli tedeschi a €0,77/Wp. A gennaio 2013 i valori erano rispettivamente di 0,53 €/Wp per i cinesi e  0,78 €/Wp per quelli costruiti in Germania.

Sono gli ultimi dati che vengono da Pvxchange, piattaforma tedesca di trading per prodotti fotovoltaici. Il trend dovuto ai dazi sul fotovoltaico cinese è chiaro anche se va detto che i valori sono solo indicativi, dato che grosse partite di moduli rimasti in magazzino e vendite da aziende in bancarotta hanno distorto il mercato.

“Al momento ci sono prezzi molto diversi tra prodotti sdoganati e da sdoganare – spiegano da Pvexchange – e la fine di questo sistema dualistico di prezzi con le sue conseguenze non è in vista. Anche se la Cina aumenta il pressing lanciando a sua volta nuove investigazioni anti-dumping – ad esempio su vino, acciaio e prodotti chimici – l’UE al momento non cede. Di conseguenza ci si può aspettare un ulteriore aumento nei prezzi. Al momento è praticamente impossibile avere una quotazione vincolante per consegne per settembre o ottobre.”

 

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