Carburante auto da scarti legnosi, a meno di un euro al litro

Ricercatori finlandesi hanno dimostrato che si potrebbe, usando tecnologie già esistenti, convertire gli scarti legnosi, in ottimo carburante per auto a costi concorrenziali. Con la gassificazione si otterrebbero efficienze fino all'80 per cento se si utilizza anche il calore residuo del processo. I costi sarebbero di 0,5-0,7 euro per litro.

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Ricercatori finlandesi hanno dimostrato che si potrebbe, usando tecnologie già esistenti, convertire gli scarti legnosi in ottimo carburante per auto a costi concorrenziali. I ricercatori del Centro di Ricerca Tecnica VTT hanno sperimentato le tecniche per ottenere metanolo, dimetiletere, miscele di idrocarburi e benzina, tramite gassificazione, un processo che si ottiene ad alta temperatura e in assenza di aria e che trasforma residui legnosi in ossido di carbonio e idrogeno, facendo poi ricombinare i due gas a formare combustibili liquidi (nell’immagine sotto il gassificatore).

Estrapolando i loro risultati di piccola scala, al rendimento economico di una ipotetica bioraffineria da 300 MW di combustibili – abbastanza per alimentare 150.000 auto per un anno – i ricercatori hanno concluso che l’efficienza di recupero dell’energia contenuta nelle biomasse legnose andrebbe dal 50 al 67%, se non si utilizza il calore residuo del processo, balzando all’80% se si utilizza l’impianto anche per teleriscaldamento.

Il prezzo dei biocombustibili liquidi così ottenuti varierebbe fra i 57 e i 78 euro/MWh, che si tradurrebbe in un costo di produzione di 0,5-0,7 euro/litro, un valore competitivo con i prodotti petroliferi visto che il prezzo medio industriale della benzina è al momento di circa 0,760 euro/litro. Il combustibile più economico da gassificazione è risultato essere però il metanolo, che può essere mescolato alla benzina negli attuali motori solo fino a un massimo del 10%; gli altri, più compatibili, sarebbero anche più costosi.

La Finlandia deve arrivare a produrre entro il 2020 il 20% dell’energia per il trasporto da rinnovabili, raddoppiando il target europeo del 10%. Possedendo il paese un’enorme disponibilità di scarti di attività forestali e segherie, come cortecce, segatura e ramaglie, se i suoi ricercatori hanno fatto i calcoli bene potrebbe raggiungere l’obiettivo con le biomasse legnose, addirittura risparmiando sui derivati petroliferi. Una prospettiva molto interessante, anche se va ricordato che precedenti esperienze tedesche per ottenere per questa via gasolio (Sundiesel) sono fallite, soprattutto per la difficoltà di mantenere standard di qualità costante nei carburanti, a fronte di mix di materie prime continuamente variabili.

Qui l’articolo in inglese fornito dal Technical Research Centre of Finland.

Qui trovate lo studio (pdf).
 

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