Incentivi alle rinnovabili: storia di un grande successo

  • 13 Giugno 2013

Il 6 luglio finiranno gli incentivi per il fotovoltaico. Una campagna di stampa parla di “inutili sprechi”. Si incolpano le rinnovabili di delitti altrui, senza considerare i benefici diretti e quelli indiretti. Ma i numeri dicono cose diverse. Un intervento di Francesco Ferrante su La Stampa.

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Il 6 luglio sarà a suo modo una giornata storica per le energie rinnovabili in questo Paese. Da quel giorno infatti non è più previsto alcun incentivo per i nuovi impianti fotovoltaici. Questo significa la fine della (breve) storia del fotovoltaico in Italia? Assolutamente no. Ma prima di delineare le possibilità di sviluppo futuro, questa è ottima occasione per trarre un bilancio degli incentivi e dei loro effetti. Gli incentivi finiscono perché si è raggiunto il limite di 6,7 miliardi di euro l’anno. Una cifra significativa e considerevole che nel dibattito pubblico italiano è diventata sinonimo di “spreco”, nella migliore delle ipotesi “bolla” spesso definita “speculativa” , che “ha favorito gli stranieri”, e “fonte di devastazione del territorio”. 

Luoghi comuni che poco hanno a che fare con la realtà. Su La Stampa di ieri Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club li sfata portando dati che non si leggono spesso sulla grande stampa generalista.

Qui l’articolo.

 

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