Con i dazi sul fotovoltaico cinese 1,3 GW in meno

Causa dazi, IHS rivede al ribasso del 20% le previsioni del mercato europeo che nel 2013 perderà 6 GW rispetto al 2012. A calare di più Germania e Italia, mentre a livello mondiale la crescita è sostenuta da Cina, Giappone e Stati Uniti. Sempre più importanti i mercati emergenti. La crisi da sovrapproduzione si dovrebbe superare nel 2015.

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Il mercato europeo del fotovoltaico nel 2013 si ristringerà di 6 GW e 1,3 GW di questo calo saranno conseguenza dei dazi anti-dumping sui prodotti cinesi imposti dalla Commissione. A compensare il crollo europeo ci sarà una crescita della domanda in Asia, e quindi a livello globale il mercato FV continuerà a crescere arrivando a 35 GW installati nel 2013.

Sono questi i dati che arrivano dall’ultimo report trimestrale di IHS. Novità più importante le previsioni sul Vecchio Continente, riviste al ribasso di 1,3 GW rispetto alle ultime a causa delle nuove barriere commericali che, come sappiamo, l’UE ha deciso di imporre sui prodotti cinesi (QualEnergia.it, Fotovoltaico cinese in Ue: i dazi e le motivazioni).

Secondo IHS in Europa quest’anno si installeranno 11,6 GW, il 33% in meno rispetto ai 17,7 GW del 2012. “Nonostante la Commissione abbia dato una possibilità, riducendo i dazi all’11,8% per i primi 60 giorni (nella speranza di trovare un accordo,ndr), IHS prevede un calo della domanda”, spiega Ash Sharma, direttore della ricerca sul solare a IHS. “Questo declino è in contrasto con un aumento delle importazioni dalla Cina, dato che gli acquirenti fanno scorta in vista degli ulteriori aumenti dei dazi che scatteranno ad agosto. Per questo IHS ha tagliato del 20%, ossia di 1,3 GW, le sue previsioni (sull’Europa, ndr), per la seconda metà del 2013”

Secondo il rapporto le riduzioni più consistenti nelle installazioni si registreranno in Italia e in Germania: da noi nel corso del 2013 le installazioni diminuiranno di 2 GW, in Germania di 3.

A spingere il mercato globale – che secondo IHS crescerà dell’11% passando dai 31 GW del 2012 a 35 GW – sarà l’Asia, che sorpasserà il muro dei 15 GW installati in un anno, pesando così per il 45% delle installazioni totali.

I mercati più importanti saranno Cina e Giappone. Quest’ultimo, ricordiamo, sta vivendo un vero e proprio boom del FV dopo l’uscita dal nucleare e grazie ad incentivi tra i più generosi al mondo: secondo un’ altra società di consulenza, GTM Research, dovrebbe arrivare a fine anno a 5,3 GW, ma potrebbe anche toccare i 6,1 GW.

Non ci sarà invece nessun paese europeo sul podio della top ten prevista da IHS (vedi tabella). Germania e Italia scendono al quarto e quinto posto, mentre gli Usa nel 2013 saranno il terzo mercato mondiale.

Un certo peso lo stanno acquisendo i piccoli mercati emergenti: installazioni per 5,9 GW (da dividere su circa 60 paesi) nel 2013, contro i 3,4 GW del 2012. Ma solo dall’anno prossimo i mercati emergenti saranno determinanti: IHS prevede per loro 9 GW nel 2014 e ben 16 GW al 2017.

Nonostante il crollo del mercato europeo, il fotovoltaico si avvia verso un maggior equilibrio tra domanda ed offerta. Secondo l’ultimo report di un’altra società di consulenza, Lux Research, che conferma in sostanza le previsioni di IHS per il 2013 (crescita globale dell’10,5%), la crisi da sovrapproduzione che affligge il settore sarà superata nel 2015. Con la attuale moria di aziende e la crescita di nuovi mercati, entro due anni il divario tra domanda e offerta potrebbe scendere sotto al 12%.

Ancora meglio andrà negli anni successivi: spinta da Giappone, Cina e Stati Uniti, prevede Lux Research, la domanda mondiale salirà fino a 68 GW annui al 2018. La Cina, che crescerà con un tasso medio annuo del 15% per quell’anno installerà 12,4 GW; gli Stati Uniti, che saranno il secondo mercato mondiale, arriveranno a 10,8 GW.

 

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