Proroga detrazioni fiscali, i dubbi su solare termico e pompe di calore

Dal comunicato del Consiglio dei Ministri sulla conferma della proroga della detrazione fiscale non risulta chiaro il destino degli impianti solari termici, a pompe di calore e delle caldaie a condensazione. Stando alla versione più recente del decreto sembra però che le detrazioni del 65% varranno ancora per il solare termico mentre restano escluse le pompe di calore.

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(Aggiornato lunedì 3 giugno ore 9.30)

Dal comunicato ufficiale del Consiglio dei Ministri riguardo alla conferma della proroga della detrazione fiscale non risulta chiaramente il destino degli impianti solari termici, a pompe di calore (anche geotermiche) e delle caldaie a condensazione.

Nostre fonti in ambiente ministeriale ci fanno sapere che il testo entrato in CdM venerdì mattina distingueva ai fini della detrazione gli impianti (solare, pompe di calore, caldaie) dagli interventi sull’involucro. Per i primi si proponeva una detrazione del 50%, in linea con la ristrutturazione edilizia, mentre per i secondi si chiedeva il 75%, poi diventato in CdM il 65%. Unica eccezione era nel caso in cui si abbinava un intervento di coibentazione per il 25% della superficie dell’edificio con una realizzazione impiantistica (solare, pompe di calore e/o caldaie a condensazione): in questa ipotesi si poteva prevedere una detrazione del 75% (e quindi ora presumibilmente del 65%).

Un testo entrato nel CdM del 24 maggio escludeva dalla proroga delle detrazioni per l’efficienza energetica sia solare termico che scalda acqua a pompa di calore. Stando alla versione più recente del decreto, non ancora ufficiale ma circolata dopo il Cdm di venerdì, sembra invece  che le detrazioni del 65% varranno ancora per il solare termico mentre restano escluse le pompe di calore.

L’art.14 di questo testo infatti stabilisce che: “Le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 48, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, e successive modificazioni, si applicano nella misura del 65 per cento anche alle spese sostenute dal 1° luglio 2013 al 31 dicembre 2013, con l’esclusione delle spese per gli interventi di sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza ed impianti geotermici a bassa entalpia nonché delle spese per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.”

Come già detto, questa versione però non è affatto definitiva e alcuni commi potrebbero cambiare prima della pubblicazione in Gazzetta. In particolare voci di corridoio parlano di possibili modifiche alla parte sull’abilitazione degli installatori, mentre nemmeno sull’inclusione del solare termico e l’esclusione delle pompe di calore sembrerebbe raggiunto un accordo definitivo: il MiSe vorrebbe infatti che per tutta la parte relativa agli impianti il conto termico rimanesse l’unico strumento incentivante, vedremo quale linea verrà accolta.

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