Per Hansen rischio impennata CO2 con le sabbie bituminose canadesi

  • 27 Maggio 2013

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Per il climatologo statunitense le tard sands porterebbero vantaggi solo a un ristretto numero di persone che stanno facendo molti soldi da questo prodotto. L’unione Europa annuncia embargo con il petrolio non convenzionale dal Canada.

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Il clima potrebbe impazzire se il Canada dovesse dare seguito al suo progetto di estrarre in maniera intensiva del petrolio contenuto nelle sabbie bituminose.

L’allarme, contenuto in una intervista al quotidiano britannico The Guardian, è di James Hansen, uno dei massimi esperti al mondo di climatologia. “Il petrolio dalle sabbie bituminose porta vantaggi solo a un ristretto numero di persone che stanno facendo molti soldi da questo prodotto – ha detto Hansen – ma non ne ha per il resto delle persone del pianeta. Ci stiamo avvicinando a livelli pericolosi di carbonio in atmosfera, e se aggiungiamo questo combustibile fossile non convenzionale, che ha una tremenda impronta ecologica, il problema del clima diventa irrisolvibile”.

L’Unione europea ha già annunciato al proposito che questo prodotto potrebbe essere oggetto di un embargo da parte dei Paesi membri della comunità. Si stima che le riserve canadesi di petrolio siano le terze al mondo per volume, ma la loro estrazione provoca mediamente da tre a quattro volte più scorie ed emissioni degli altri giacimenti.

Il Canada ha minacciato ritorsioni commerciali contro l’Europa in caso di boicottaggio del greggio estratto dalle sabbie bituminose, mentre il presidente statunitense Barack Obama deve decidere se dare il via libera all’oleodotto Keystone, che dovrebbe portare il petrolio canadese alle raffinerie statunitensi nell’area del golfo del Messico.

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