La complessa liberalizzazione del mercato dell’energia romeno

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Sebbene il mercato energetico in Romania sia stato completamente liberalizzato nel 2007, solo il 50% del mercato elettrico e del gas risulta operare nel libero mercato. Ora però il governo sta iniziando ad adeguare il sistema tariffario del gas e dell’elettricità. Un articolo di Alessio Pinzone, international business developer.

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La Romania ha compiuto notevoli progressi da quando ha deciso nel 1997 di dividere Renel (l’azienda di Stato romena) in un certo numero di aziende diverse e liberalizzare completamente il mercato elettrico nel 2007. Il mercato romeno risulta ad oggi possedere gli strumenti per una libera concorrenza, in particolare considerando l’indipendenza da istituzioni statali quali l’ente che gestisce le reti di trasmissione e il mercato degli aggiustamenti (Transelectrica).

Tuttavia, gran parte del settore energetico romeno rimane ancora di proprietà dello Stato. Lo Stato infatti possiede i 6 principali impianti di generazione elettrica e una delle due principali società di distribuzione gas, detenendo così la metà della produzione nazionale oltre che 3 dei 5 distributori di energia elettrica.

Sebbene, in linea di principio il mercato è stato completamente liberalizzato nel 2007, attualmente solo il 50% del mercato elettrico e del gas risulta operare nel libero mercato. Il restante 50% dell’energia consumata nel paese viene venduta ai consumatori cosiddetti “vincolati”.

I prezzi per il consumatore vincolato vengono imposti dall’ANRE (Autorità Nazionale per la Regolamentazione del settore dell’Energia), sia per quanto riguarda il prezzo di vendita, sia per quanto concerne gli oneri di trasmissione e distribuzione. A tale mercato partecipano gli 8 maggiori produttori di energia nazionali che sono anche i gestori delle reti di distribuzione.

Sebbene anche i consumatori vincolati hanno diritto ad andare sul libero mercato accettando di fatto offerte da trader diversi, la quota di tali consumatori non si è mai ridotta del 50%.

In effetti da un’analisi dei prezzi risulta che nel giugno 2010 il prezzo dell’energia sul libero mercato per i consumatori vincolati (categoria Ia) era di 0,08 €/kWh a cui aggiungendo il costo per i servizi di trasporto (0,04 €/kWh) e distribuzione (0,01 €/kWh) si ottiene un prezzo finale di 0,13 €/kWh che risulta decisamente superiore rispetto a quello definito dall’ANRE pari a 0,10 €/kWh. In tal modo il cliente finale non è stimolato ad un passaggio verso il libero mercato (in genere con prezzi offerti di almeno 50% superiori rispetto a quelli imposti da ANRE).

Al fine di soddisfare le condizioni di liberalizzazione del mercato dettate dall’Unione europea, la Romania sarebbe tenuta ad adeguare la sua legislazione abbandonando la “tariffa sociale”  introducendo invece il concetto semplificato di “consumatore vulnerabile” (a cui viene somministrata una forma di sostegno al reddito). Tuttavia, le “tariffe sociali” non sono state abbandonati fino ad ora. Nel 2008, ad esempio, 1,7 milioni di clienti privati​​ (per una popolazione totale di 21 milioni), ha beneficiato delle “tariffe sociali”.

Attualmente, le aziende energetiche di Stato non si comportano come aziende private, ma seguono una logica basata su restrizioni imposte al bilancio (settore termico) o non massimizzazione dei profitti (idroelettrico e nucleare), perché vendono al di sotto dei prezzi di mercato.

La metà del mercato, che comprende gli utenti residenziali e una parte significativa di attività commerciali, continua ad essere regolata, e i prezzi sono artificialmente mantenuti ad un livello tale da non coprire interamente i costi o promuovere investimenti per lo sviluppo.

Anche sul mercato libero, le pratiche delle aziende di Stato falsano la concorrenza. Un grande SOE (Hidroelectrica) è stato accusato spesso negli ultimi 6 anni di vendere energia a meno del costo di produzione e acquistare a prezzi alti energia da altri impianti di generazione.

Tuttavia il mercato dovrebbe a breve raggiungere una forma di maggiore concorrenza. Infatti, a seguito della richiesta dell’UE, il governo romeno sta iniziando ad adeguare il sistema tariffario del gas e dell’elettricità in modo da permettere un libero mercato all’interno del paese (con data ultima perentoria il 3 Marzo 2011), l’ANRE ha pubblicato il calendario per la regolarizzazione dei prezzi per il gas naturale e per l’energia elettrica fino al 2018 (solo nell’agosto del 2012).

La regolarizzazione delle tariffe del gas per i consumatori industriali e privati verrà effettuata in più fasi:

  1. Per i consumatori industriali l’incremento iniziato il 1 dicembre del 2012 (5%) continuerà nel 2013 con un aumento annuo del 18%.
  2. Il primo aumento per le famiglie invece, verrà effettuato il 1 luglio 2013 (8%), seguito da un aumento del 2% il 1° ottobre del 2013 e il 1° gennaio 2014; 3% il 1° luglio e il 1 ottobre del 2014. Nel 2015, 2016, 2017 e 2018, le tariffe per il gas naturale aumenteranno annualmente del 12% solo per le famiglie.

Relativamente alle tariffe regolate per l’elettricità, il calendario proposto prevede:

  1. per i consumatori industriali un aumento sequenziale annuo del 15% dal 1° settembre 2012,
  2. per le famiglie, il processo avrà inizio il 1° luglio 2013 con una percentuale di incremento annuo del 10%. Il processo verrà finalizzato il 31 dicembre 2017.

Tale aumento dei prezzi sui consumatori finali, si presume porterà ad un maggiore profitto degli operatori sul mercato della Borsa elettrica con maggiori stimoli di investimento da parte di soggetti stranieri e una maggiore apertura alla libera concorrenza sul mercato elettrico romeno.

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