Cip6, come spenderemo 500 milioni più del dovuto

Adeguando gli incentivi Cip6 per rinnovabili ed assimilate ai nuovi metodi di calcolo del prezzo del gas, come suggerito dall'Autorità per l'Energia elettrica e il gas, si sarebbe potuta allegerire la componente A3 della bolletta di 500 milioni di euro. Ma un decreto dell'ultima ora del ministro Passera lo ha impedito. Chi ne ha beneficiato?

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Mentre il dibattito sugli oneri di sistema in bolletta continua (l’ultimo capitolo riguarda le osservazioni dell’Autorità che per ripartirli su una base maggiore li vorrebbe pagati anche sull’energia autoconsumata), scopriamo che c’era un modo per ridurli subito, di 500 milioni di euro. Peccato che il governo precedente si sia guardato bene dall’approfittarne, aggirando il risparmio con un intervento last minute dell’ex ministro del Ministero dello Sviluppo Economico, Corrado Passera.

Sono soldi che si sarebbero potuti risparmiare dal Cip6, l’incentivo istituito nel 1992. Nel 2011 i costi totali dei ritiri del GSE per l’energia CIP6 sono pari a 3,257 miliardi di euro: il 28,2% alle rinnovabili vere e proprie (918 milioni di €) e per il 72,8% alle assimilate (2.339 milioni di €), come gli inceneritori e la combustione di sottoprodotti delle raffinerie e di altri processi industriali, non proprio processi puliti. Nel grafico i gruppi che usufruiscono dei maggiori contributi CIP6 da fonti assimilate nel 2011 (clicca per ingrandire). Ad esempio Edison grazie al Cip6/assimilate si è portata nelle casse la ragguardevole cifra di circa 486 milioni di euro (fonte Aeeg). Se poi aggiungiamo i suoi contributi relativi per il Cip6/rinnovabili, arriviamo alla cifra di circa 536 milioni di euro! (per l’anno 2011).

L’incentivo ai kWh prodotti da impianti Cip6 è calcolato tenendo costo del tipo di tecnologia e al costo evitato del combustibile o CEC: il produttore Cip6 riceve il valore del quantitativo di gas che sarebbe stato necessario a produrre con il metano il kWh generato dall’impianto. Per il calcolo del prezzo del gas si usano parametri simili a quelli usati dall’Autorità per l’Energia per definire i prezzi del gas in bolletta. Ma mentre l’Aeeg ha di recente riformato il metodo di calcolo, che da ottobre si baserà al 100% sulle quotazioni sui mercati spot anziché sui contratti a lungo termine, per il Cec del Cip6 si è usato ancora il metodo vecchio, con l’effetto di non ottenere un risparmio di circa il 7%.

I 500 milioni di cui parlavamo, cifra derivata da un calcolo dell’Autorità, si sarebbero potuti risparmiare se ci si fosse appunto adeguati già da subito al sistema con cui si calcola il prezzo del gas, come suggerito dall’Aeeg (vedi delibera allegata in basso). Un atto firmato dall’ex ministro dello Corrado Passera nelle ultime ore di vita del governo Monti il 24 aprile (vedi allegato in basso), invece, pur riconoscendo “la necessità di modifica della modalità di aggiornamento a partire dall’anno 2013”, ha fissato i prezzi del combustibile e il valore del Cec per il 2012 secondo il vecchio sistema, rimandando l’aggiornamento più avanti nel corso dell’anno.

Secondo una ricognizione dell’Autorità a novembre, già nell’estate 2011 le industrie acquistavano il gas per l’anno successivo a un prezzo sensibilmente inferiore alle formule legate al greggio e ai contratti a lungo termine: circa 35 centesimi al mc contro i 42 riconosciuti dal decreto Passera.

A una richiesta di commento del giornalista Gionata Picchio, che per primo ha parlato di questo spreco su Il Fatto quotidiano di oggi, i tecnici del ministero replicano che il MiSE ha già in parte tagliato il Cec con un decreto di novembre (che però prevede deroghe) e che i maggiori cambiamenti del mercato sono arrivati solo nel 2012. In generale, dicono dal ministero, “un taglio retroattivo sarebbe stato scorretto: gli operatori avevano già chiuso gli acquisti del combustibile. Dal 2013 arriverà un cambiamento nel senso indicato dall’Autorità, con una fase di transizione”.

Intanto abbiamo speso 500 milioni più del dovuto; una scelta difficilmente giustificabile vista l’attenzione e la preoccupazione che il governo Monti e il ministro Passera ha sempre riservato alla crescita della componente A3 della bolletta, che ha sempre ‘mediaticamente’ fatto pesare sulle rinnovabili.

Chi si avvantaggia dell’atto dell’ultima ora? Tanto per fare qualche nome, Edison, Saras, Erg, Bg Group, Gdf Suez, Api, A2A, ecc. E per fortuna che grazie all’applicazione della legge 99 del 23 luglio 2009, che ha introdotto la possibilità di risoluzione anticipata delle convenzioni CIP6, il peso dei contributi CIP6 si esaurirà progressivamente. Ma qualcosa si troverà per gli orfani del Cip6, ne siamo certi.

Il decreto del 24 aprile firmato da Passera (pdf)

La delibera dell’Aeeg in cui si suggerisce di adeguare il metodo di calcolo del Cec per il Cip6 (pdf)

 

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