“Sebbene la notizia dell’ulteriore riduzione delle emissioni nel 2012 sia positiva, va tuttavia registrata anche quella negativa che riguarda l’aumento dello squilibrio tra offerta e domanda, soprattutto a causa di un ricorso eccessivo ai crediti internazionali. All’inizio della fase 3 abbiamo un’eccedenza di quasi due miliardi di quote. Questi dati evidenziano la necessità per il Parlamento europeo e il Consiglio di agire rapidamente sul piano del posticipo dell’assegnazione di quote”. Ha commentato così Connie Hedegaard, Commissaria responsabile dell’Azione per il clima, i dati del registro dell’Unione sulle emissioni di gas serra provenienti da impianti che aderiscono al sistema di scambio delle quote di emissione dell’Unione europea.
Se queste sono diminuite del 2%, infatti, è raddoppiato il surplus di permessi. Alla fine del 2011 le quote in eccedenza erano pari a circa 950 milioni. Alla fine del 2012 è stata registrata un’eccedenza cumulata di quote pari a quasi due miliardi, risultante da una combinazione di fattori: ricorso a crediti internazionali, vendita all’asta di quote della fase 2 e di quote restanti nella riserva per i nuovi entranti, vendita di quote della fase 3 al fine di generare fondi destinati al programma NER300 e aste anticipate per le quote della fase 3.
L’anno scorso le emissioni verificate di gas serra degli impianti fissi, mostrano i dati (in allegato in basso) sono scese ulteriormente, arrivando a 1.867 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (escludendo gli 84 milioni del settore aviazione, entrato da poco nell’ETS), con un calo del 2% circa rispetto ai valori registrati nel 2011 per gli impianti. Le emissioni verificate italiane sono ammontate nel 2012 a 182,58 milioni di tonnellate, con un calo del 4% rispetto al 2011 e un surplus di 15,04 milioni di tonnellte nei confronti delle 197,62 milioni di tonnellate allocate l’anno scorso.
Al sistema ETS dell’UE aderiscono più di 12000 centrali e impianti di produzione nei 27 Stati membri, in Norvegia e nel Liechtenstein; dal 2012 vi rientrano inoltre le emissioni provenienti dalle compagnie aeree che operano da e verso aeroporti in questi paesi e nelle aree strettamente collegate: per l’anno scorso ammontano a circa 84 milioni di tonnellate.
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