O&M fotovoltaico, nel 2013 un mercato da 5 GW

Con il calo delle installazioni molti operatori del FV italiano puntano sull'offerta di servizi di gestione e manutenzione. Un settore interessante tanto che nel 2013 andranno fuori garanzia e dovranno ricontrattare la manutenzione impianti per circa 5 GW e nel 2014 altri 2 GW. QualEnergia.it pubblicherà uno Speciale Tecnico sull'argomento.

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Il fotovoltaico italiano comincia ad avere una certa storia alle spalle e con esso gli impianti installati: circa 1,6 GW di impianti installati tra il 2009 e il 2010, nel 2012 hanno superato la scadenza dei due anni di assistenza. Nei prossimi anni gli impianti “scoperti” dal punto di vista della manutenzione saranno sempre di più: nel 2013 andranno fuori garanzia impianti per circa 5 GW di potenza e nel 2014 si aggiungeranno altri 2 GW di potenza per i quali si dovrà ricontrattare la manutenzione. Se a questo si aggiunge il crollo delle installazioni nelle grandi taglie e in centrali solari, in calo rispettivamente del 40 e dell’87% rispetto al 2011, è chiaro perché molti operatori EPC e System Integrator italiani si stiano rivolgendo con sempre maggiore interesse al business dell’Operation & Mainteinance (O&M), ossia la gestione e la manutenzione, a vantaggio di terzi, di impianti già esistenti. A questo argomento QualEnergia.it dedicherà uno speciale tecnico, in uscita la prossimoa settimana.

Sulla base dei valori medi dei prezzi correnti per i servizi O&M e tenendo conto dei quasi 20.000 impianti con potenza superiore ai 100 kW (per una potenza complessiva di oltre 11 GW) presenti in Italia, si puà valutare un volume d’affari complessivo dell’O&M in Italia di circa 533 milioni di euro annui, come stima l’ultimo Solar Energy Report dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano (scaricabile qui), che all’argomento dedica un intero capitolo.

Gli operatori che storicamente svolgevano attività di EPC in Italia hanno iniziato a investire e riposizionare il proprio modello di business sulla fornitura di servizi di O&M attraverso un’integrazione di questi servizi nella propria offerta; le società di Asset Management (che gestiscono impianti) tendono, in misura sempre maggiore, a gestire direttamente anche le attività di O&M, in passato solitamente esternalizzate a subfornitori. A questi due soggetti si sono aggiunti operatori che lavorano tradizionalmente in settori affini a quello del fotovoltaico, come ad esempio quelli della componentistica elettrica ed elettronica e che oggi si rivolgono anche a questo mercato, diversificando di fatto il proprio modello di business.

Si sta quindi guardando all’O&M come attività in grado di assicurare un adeguato livello di marginalità, che non è più garantito dalle tradizionali attività di installazione. Anche se va detto che anche il settore dell’ Operation & Mainteinance ha assistito negli ultimi tre anni a una riduzione dei prezzi notevole: tra il 29 e il 40%, a seconda delle taglie degli impianti. In questo caso – spiegano dall’Energy & Strategy Group – l’O&M ha mantenuto, per così dire, un “cambio fisso” con il costo complessivo degli impianti chiavi in mano che nel frattempo si è ovviamente contratto (vedi grafici). La marginalità media dei soli servizi di O&M – rileva il report del Politecnico – si attesta a fine 2012 intorno al 14%, in contrazione di circa 9 punti percentuali rispetto al 2010, a fronte tuttavia di un calo medio del “prezzo” dei servizi di O&M ben più elevato (pari al 35% in media). Oltre alla riduzione del valore medio, c’è una maggiore variabilità nella marginalità rispetto al passato, con punte fino al 18% e minimi intorno al 12%.

Per fortuna, come anticipato questo mercato crescerà vertiginosamente: il 2013 rappresenterà, infatti, l’anno in cui lo stock più ampio di impianti, quelli entrati in esercizio nel 2010 e 2011, raggiungerà il termine del periodo di FAC – Final Acceptance Certificate, ovvero il periodo di garanzia contrattuale fornita dagli installatori e durante il quale questi si occupano della completa gestione e manutenzione dell’impianto stesso. Si stima che oltre 5 GW di potenza potranno essere oggetto di nuove contrattazioni per le attività di O&M nel corso del solo 2013. A questi si aggiungeranno quasi 2 GW nel 2014 (vedi i due grafici sotto, cortesia Energy & Strategy Group).

Quali strategie competitive adottano gli operatori dell’O&M italiano? Oltre che su una proposta commerciale effettivamente strutturata e in grado di raggiungere anche nuovi clienti si fa leva sui cambiamenti normativi: ad esempio, si offrono servizi di adeguamento all’Allegato A70 di Terna (che definisce la regolazione tecnica dei requisiti di sistema per la generazione distribuita). Oltre a questo si offrono servizi a supporto delle attività di prevedibilità di immissione dell’energia elettrica. Altro servizio venduto sono valutazioni e due diligence tecnica nelle transazioni sul mercato secondario, che peraltro, è stato molto vivace nel 2012: si sono venduti circa 267 MW di impianti già connessi e operativi per un volume d’affari complessivo pari a 811 milioni di euri.

Un’ulteriore leva di fidelizzazione del cliente e al tempo stesso di acquisizione di nuove quote di mercato potrebbe essere l’offerta di servizi di revamping su impianti esistenti, attraverso interventi sulle componenti tecniche, con l’obiettivo di recuperare la produttività dell’impianto attraverso miglioramenti derivanti dall’utilizzo di tecnologie più innovative e performanti rispetto a quelle utilizzate in fase di progettazione e installazione. Ad oggi non si registrano ancora interventi di questo tipo, ma, con il progressivo aumento delle performance tecnologiche dei componenti chiave, interventi di miglioramento strutturale (e non semplicemente di manutenzione correttiva derivante da difetti di fabbricazione dei componenti o progettazione e installazione dell’impianto) potranno essere sempre più frequenti.

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