Clima ed energia, quale percorso per un accordo globale?

La Commissione europea ha messo in consultazione un documento che tratta delle modalità con cui arrivare al 2015 ad un accordo mondiale di riduzione delle emissioni di gas serra. Ma quali sono gli strumenti che abbiamo oggi a disposizione per raggiungere l’obiettivo di riduzione auspicato? Silvestrini a Ecoradio. Ascolta podcast.

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Ascolta audio (mp3 – durata 3’49’’)

La Commissione europea ha messo in consultazione un documento (The 2015 International Climate Change Agreement: Shaping international climate policy beyond 2020 – pdf) sulle modalità con cui arrivare al 2015 ad un accordo di riduzione delle emissioni di gas serra. Si tratta di un documento che consente di riflettere sulle possibilità di dare una accelerazione al dibattito sul clima.

Ma quali sono gli strumenti che abbiamo a disposizione per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni per non superare i 450 ppm?

Partendo dalla considerazione che la maggior parte delle riserve di combustibili fossili (gas, petrolio, carbone) non si potranno utilizzare se si vorrà evitare il superamento della soglia di 2 °C di aumento della temperatura del pianeta, è fondamentale capire quali sono le strategie alternative oggi.

Il sequestro della CO2 nel sottosuolo in questo momento è in difficoltà, in particolare in Europa e in generale in tutto il mondo è in forte ritardo. C’è chi mostra forte scetticismo nei confronti di questa tecnologia e delle possibilità economiche che offre.

Forte scetticismo c’è anche nei confronti del nucleare, che sta ritornando in auge in Gran Bretagna (leggi anche Energia nucleare? Solo al doppio del prezzo di mercato) che vorrebbe far ripartire questa tecnologia, mettendo in soffitta le vecchie centrali atomiche e costruendone di nuove. Ma la scelta atomica si dimostra essere una follia dal punto di vista economico.

Rinnovabili ed efficienza energetica possono essere le chiavi per affrontare la questione del clima e delle difficoltà energetiche del pianeta. Ma anche qui le cose stanno cambiando.
Lo scorso anno la Cina ha registrato un aumento della produzione di elettricità dal vento superiore all’aumento della produzione da carbone.

Ora l’Europa dovrà fissare i suoi obiettivi al 2030 e la discussione è aperta sul fatto di avere obiettivi sia sulla riduzione dei gas serra, sia sulle fonti rinnovabili sia sull’efficienza energetica, in modo da dare un’accelerata e una sicurezza agli investimenti in questi settori.

Insomma, la partita del clima è totalmente aperta e resta un passaggio è molto difficile, ma è importante affrontarla da ora per riuscire ad arrivare al 2015 con la possibilità di raggiungere un accordo globale.

L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.

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