Il fotovoltaico cooperativo che fa guadagnare il borgo

A Melpignano il fotovoltaico si fa dal basso e in cooperativa: in 127 soci hanno installato 179 kW. Impianti realizzati con manodopera locale, i soci aderenti avranno energia gratis, mentre i guadagni verranno investiti per migliorare la vita del piccolo borgo. Gli utili delle rinnovabili si trasformano così da “bottino” privato in risorsa pubblica.

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Melpignano, piccolo comune di circa 2.300 abitanti, della provincia di Lecce, è il primo comune in Italia a sperimentare il modello della Cooperativa di Comunità, legato al fotovoltaico diffuso sui tetti delle abitazioni.

Attraverso uno studio di fattibilità, commissionato dall’amministrazione comunale e realizzato dall’Università del Salento – Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione e dalla coop sociale Officina Creativa, si è dimostrato che circa 180 famiglie di Melpignano, possedevano un tetto idoneo ed erano pronte a realizzare l’idea di una serie di impianti fotovoltaici diffusi sulle abitazioni. Dalla collaborazione fra l’Associazione Borghi Autentici d’Italia e Legacoop Nazionale, nasce così la possibilità di sperimentare il modello delle Cooperative di Comunità al progetto di fotovoltaico diffuso sui tetti di Melpignano, realizzando una cooperativa, composta dai cittadini e amministrazione comunale.

Il 9 febbraio 2011, Legacoop e a Borghi Autentici d’Italia, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa sulla sperimentazione delle cooperative di comunità in Italia. Con il protocollo Legacoop e AssoBAI si sono impegnati a diffondere il modello della Cooperativa di Comunità e a coadiuvare la costituzione di nuovi soggetti. Successivamente si rendeva necessario trovare un soggetto finanziatore, che in questo caso, oltre a Coopfond (il fondo per la promozione cooperativa di Legacoop) è stato Banca Etica, istituto finanziario di Legacoop, che ha permesso l’attivazione di un mutuo per iniziare l’investimento.

Dopo una serie d’incontri di partecipazione attiva al progetto, dei cittadini di Melpignano, di quelli fuori sede, delle associazioni locali e di tutti i partiti politici, è nata la “Comunità Cooperativa” di Melpignano; il 18 luglio 2011, in Piazza San Giorgio, i 71 soci fondatori, hanno sottoscritto l’atto costitutivo e lo statuto della prima Cooperativa di Comunità, la prima nata in modo partecipato e costituita in piazza, il luogo più rappresentativo di una comunità.

Oggi la Cooperativa conta 127 soci e a fronte di un investimento di circa 400.000 euro ha realizzato i primi 33 impianti, per un totale di 179,67 kW installati, che producono energia pulita. Si è creata un’economia virtuosa con l’utilizzato di risorse umane e professionali della piccola comunità del sud: 5 ingegneri per i progetti e la direzione dei lavori, 2 fabbri per la realizzazione dei telai, 7 elettricisti per il montaggio degli impianti.

Il cittadino avrà l’energia gratis per i prossimi 20 anni e inoltre il riconoscimento del surplus da parte di GSE. L’incentivo, sempre da parte del GSE, che serve in parte a coprire l’esposizione del prestito con Banca Etica, attraverso una cessione del credito, va all’intestatario del contatore, il socio che ospita l’impianto alla Cooperativa di Comunità.

Come spendere questo utile lo decide l’assemblea dei soci della Cooperativa e cioè i cittadini di Melpignano, migliorando la qualità della vita della comunità (sistemazione di piazze, strade, marciapiedi, parchi urbani, ecc.) o creando nuove opportunità di lavoro (gestione di mense, manutenzione del verde, manutenzione stradale). In questo modo i cittadini diventano operatori attivi dello sviluppo della comunità, contribuiscono alla crescita economica, culturale e sociale della stessa con l’obiettivo di generare gioia e benessere individuale e collettivo. Gli utili delle rinnovabili si trasformano così da “bottino” privato in risorsa pubblica, cioè ritornano a beneficio della comunità.

(scritto per QualEnergia.it da Ivan Stomeo, sindaco di Melpignano e presidente dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia)

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