Le aziende delle rinnovabili nel mirino della Consob

Grandi prospettive di crescita, ma anche grande incertezze, dovute alla stretta del credito e alla dipendenza da una normativa su cui non si può contare. Ecco perché le azioni delle aziende delle rinnovabili sono a forte rischio di speculazione finanziaria, tanto che la Consob ha deciso di tenerle particolarmente sott'occhio.

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Grandi prospettive di crescita, ma anche grandi incertezze, dovute alla stretta del credito, ai tempi non quantificabili di sviluppo dei progetti e soprattutto alla dipendenza da una normativa su cui non si può contare. Ecco perché le azioni delle aziende delle rinnovabili sono a forte rischio di speculazione finanziaria, tanto che la Consob ha deciso di tenerle particolarmente sott’occhio, invitandole a una comunicazione più completa e trasparente, che possa dare agli investitori informazioni valide e chiare per sapere dove vale la pena puntare i soldi.

L’organismo di vigilanza ha messo ieri in consultazione un documento (vedi allegato, pdf) in cui si spiega perché gli investimenti nelle fonti pulite possono essere oggetto di speculazione e cosa debbono fare le aziende quotate per massimizzare la trasparenza. “L’analisi condotta sulle società quotate del settore energie rinnovabili – si legge nel documento – ha evidenziato un’elevata esposizione al rischio di fenomeni speculativi in Borsa, principalmente a causa delle aspettative connesse ai numerosi e ingenti progetti di investimento nel settore, sostenuti dalle attese di ulteriore crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili, delle incertezze legate alla sostenibilità finanziaria di detti progetti a causa della fase attuale di credit crunch, nonché delle incertezze legate ai rapidi mutamenti delle normative che regolano il settore.”

Le incertezze sopramenzionate si riflettono nelle valutazioni azionarie, tanto di più – si spiega – perché la valorizzazione delle imprese del settore è fondata in larga misura sui progetti di investimento in corso di realizzazione e su quelli ancora in fase di sviluppo. Inoltre, il tasso di remunerazione atteso dei progetti di investimento nel settore delle fonti rinnovabili è fortemente influenzato dal quadro normativo e regolamentare ad esso relativo, con normative differenti a livello internazionale, nazionale e locale, che disciplinano molteplici aspetti dell’attività degli operatori del settore, dalla costruzione degli impianti, alla loro messa in esercizio, alla determinazione delle tariffe di vendita dell’energia prodotta. “Eventuali mutamenti futuri nel quadro legislativo e regolamentare vigente, quali l’adozione di provvedimenti normativi più restrittivi o sfavorevoli, potrebbero comportare significative modifiche alle prospettive di crescita futura dei flussi di cassa operativi”.

Insomma, gli investimenti in rinnovabili, semplifichiamo noi, sono per questi aspetti più delicati di molti altri ed è dunque fondamentale che le aziende quotate comunichino le proprie attività in maniera chiara ed esauriente, cosa che non sempre fanno: “L’informativa relativa a tali elementi – lamenta la Commissione nazionale per le società e la Borsa – è spesso fornita con un diverso grado di dettaglio e in maniera differente quanto ai tempi e alle relative modalità di esposizione, rendendo in tal modo poco confrontabili le situazioni aziendali e le prospettive future dei singoli emittenti in oggetto.”

Le aziende delle rinnovabili debbono ovviamente rispettare la normativa in materia di comunicazione, ma non basta: vista la peculiarità del settore, “senza voler aggiungere particolari obblighi”, la Consob dà alcune indicazioni e suggerimenti “al fine di contribuire al miglioramento della trasparenza e alla comparabilità delle informazioni finanziarie rese circa alcuni elementi tipici del settore che rivestono una particolare rilevanza in tema di apprezzamento del rischio d’impresa nel settore delle energie rinnovabili”.

Ad esempio le informative che le aziende del settore danno dovrebbero distinguere bene tra impianti in funzione, impianti ancora non operativi e progetti in fase di sviluppo. “Con riferimento a queste ultime due categorie la ‘Raccomandazione’ suggerisce alcune informazioni atte a rappresentare lo stato di avanzamento dei progetti, al fine di consentire una corretta valutazione dei rischi connessi alla capacità e alla tempistica di realizzazione e di entrata in esercizio degl iimpianti”. Suggerimenti più che comprensibili sapendo quanto può essere lunga e irta di ostacoli la procedura autorizzativa di un impianto.

Altre informazioni sensibili che quando si parla di rinnovabili devono essere chiarissime sono quelle sul finanziamento dei progetti, che solitamente avviene tramite project financing o project leasing. “Tali operazioni, la cui valutazione si basa quasi esclusivamente sulla capacità del progetto di generare flussi di cassa, permettono alle imprese di aumentare il ricorso alla leva finanziaria del debito e presentano rischi peculiari che è opportuno illustrare al lettore del bilancio”, sottolinea il controllore. E’ dunque importante che le aziende delle rinnovabili siano pronte nell’ “indicare l’ammontare del debito residuo, la forma tecnica, la scadenza, gli impegni e le garanzie rilasciate a favore dei soggetti finanziatori, e le clausole contrattuali significative che comportino effetti rilevanti per l’emittente in caso di mancato rispetto”.

Dunque, quello delle rinnovabili è un settore molto attraente, ma altrettanto complicato e più che in altri la chiarezza è fondamentale. Oltre che per gli investitori, aggiungiamo noi, anche per la transizione energetica: speculazioni, bolle ed eventuali crolli sarebbero altamente controproducenti visto che, come da stime World Economic Forum, per stare sotto alla soglia critica dei °2C di riscaldamento globale, da qui al 2020 serviranno circa 570 miliardi di dollari all’anno di investimenti da privati in più rispetto a uno scenario business as usual. Speriamo che la Consob sia così solerte anche con la richiesta di trasparenza di altre aziende quotate in Borsa, a cominciare dagli istituti di credito, dove risiedono i risparmi di milioni di imprese e cittadini.

Il documento Consob (pdf)

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