Conto termico e serramenti, le osservazioni di Uncsaal

  • 4 Febbraio 2013

I requisiti tecnici imposti dal nuovo decreto del Conto Termico per incentivare la sostituzione dei serramenti secondo l'associazione confindustriale dei produttori sono penalizzanti e rischiano di condizionare il mercato italiano con normative di stampo nord-europeo poco indicate per le zone termiche del nostro paese.

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I requisiti tecnici imposti dal nuovo decreto del Conto Termico per incentivare la sostituzione dei serramenti “sono penalizzanti e rischiano di condizionare il mercato italiano con normative di stampo nord-europeo poco indicate per le zone termiche del nostro paese. I limiti di trasmittanza ad oggi già previsti per le detrazioni fiscali del 55% sono già sufficientemente severi. Paradossalmente il rischio insito in questa nuova normativa è che incentivi utili per l’efficienza energetica vadano a premiare filiere industriali di altri paesi”.

E’ questa la critica principale che Uncsaal,  l’associazione confindustriale che rappresenta la filiera industriale italiana dell’involucro edilizio (serramenti metallici e facciate continue), ha girato al GSE, che sta scrivendo le regole applicative del nuovo sistema per l’incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni.

Queste sono le esservazioni che Uncsaal che riportiamo dal loro comunicato:
 
1. A differenza delle caldaie (a biomassa, ndr) o dei pannelli solari, la sostituzione dei serramenti e l’installazione dei sistemi schermanti non rientrano tra gli interventi agevolabili anche dai privati, condomini e titolari di reddito d’impresa e agrario (cfr. articolo 3, comma 1, punto b). Per cui tali interventi sono agevolabili solo dalle pubbliche amministrazioni.

2. I limiti di trasmittanza imposti per le chiusure trasparenti (per esempio: zona climatica E 1,50 W/mqK – zona climatica F 1.33 W/mqK) sono eccessivamente e ingiustificatamente severi. Bisogna tenere presente che i limiti di trasmittanza ad oggi già previsti per le detrazioni fiscali del 55% sono già sufficientemente severi. Un ulteriore abbassamento dei limiti comporta unicamente aggravio dei costi per la pubblica amministrazione senza un reale beneficio tangibile in termini di risparmio energetico complessivo dell’edificio.

3. L’imposizione della condizione che la sostituzione dei serramenti sia congiunta all’installazione delle valvole termostatiche o altro sistema di termoregolazione, se l’edificio non ne è già dotato. Su questo fronte UNCSAAL aveva già formulato considerazioni tecniche sull’inopportunità quando era stata introdotta questa condizione anche per le detrazioni fiscali del 55%.

4. L’imposizione di un limite di costo massimo ammissibile dell’intervento di sostituzione delle chiusure trasparenti (350 €/mq per le zone climatiche A, B e C, 450 Euro/mq per le zone climatiche D, E e F) e di installazione dei sistemi di schermatura e/o ombreggiamento (150 Euro/mq).

5. Il basso valore massimo dell’incentivo per la sostituzione delle chiusure trasparenti (45.000 Euro per le zone climatiche A, B e C – 60.000 Euro per le zone climatiche D, E e F) e per l’installazione dei sistemi di schermatura e/o ombreggiamento (20.000 Euro).

6. L’obbligo di corredare, per edifici con impianti di riscaldamento di potenza nominale totale del focolare maggiori o uguali a 100 KW, la richiesta di incentivo con diagnosi enegetica precedente l’intervento e da Attestato di Certificazione Energetica successivo. Questo aspetto rappresenta un aggravio di costi per le pubbliche amministrazioni.

Uncsaal, oltre a inviare queste osservazioni al Gestore dei Servizi Energetici e ad augurarsi una sostanziale revisione dei punti segnalati, attuerà una grande comunicazione al mercato riguardo alla “distorsione introdotta da una normativa che introduce limiti prestazionali inutili e non consoni alle zone climatiche italiane, favorendo di fatto le filiere industriali di paesi concorrenti”.

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