Il futuro dell’energy storage per il fotovoltaico

I fornitori di batterie si aspettano che il mercato legato al fotovoltaico residenziale esploda e stanno studiando prodotti adatti. Le più diffuse resteranno le batterie piombo-acido, mentre per quelle agli ioni di litio molto dipenderà dalla discesa dei prezzi, che potrebbe essere spinta dall'automotive, mercato che crescerà di un fattore 13.

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Nonostante le evoluzioni tecnologiche in corso, il mondo degli accumuli di energia da abbinare al fotovoltaico tra 10 anni sarà ancora dominato dalle batterie piombo-acido. Ma crescerà anche il ruolo delle batterie agli ioni di litio, compatibilmente con il calo dei costi. Lo afferma Nano Markets in un report fresco di pubblicazione (vedi qui) nel quale si cerca di prevedere come sarà il mondo dello storage per impianti FV nei prossimi anni. Un argomento che riscuote sempre più interesse tra gli operatori dell’energia pulita. Quella dell’energy storage è infatti una strada per rendere le rinnovabili non programmabili più competitive, ma anche per permettere una loro integrazione più efficiente e sicura nel sistema elettrico.

Come spiegano anche gli analisti di Nano Markets, il taglio degli incentivi in molti mercati importanti sta spingendo a massimizzare l’autoconsumo: in Italia lo sappiamo bene, dato che mai come con questo quinto conto energia, complice anche l’aspetto fiscale, conviene tenere dietro al contatore quanta più possibile dell’energia prodotta (si veda QualEnergia.it, Fotovoltaico: con il V conto energia conviene autoconsumare e La stangata dell’Irpef sui piccoli impianti fotovoltaici). Chiaro dunque che lo storage, qualora i prezzi scendano, diventa un’idea molto interessante.

Per questo, spiega il report, i fornitori di batterie si aspettano che il mercato legato al FV residenziale esploda e stanno studiando prodotti adatti a questo tipo di domanda. Nel frattempo in alcuni luoghi, come in California e prossimamente forse anche in Germania, si sta introducendo l’obbligo per gli impianti solari delle utility di dotarsi di sistemi di accumulo, cosa che potrà spingere la domanda anche per dispositivi di storage di scala più grande. Nel complesso, stima Nano Markets, il mercato degli accumuli per il fotovoltaico al 2018 varrà almeno 2 miliardi di dollari.

Quali tecnologie soddisfaranno questa domanda? Le batterie piombo-acido, si spiega nel report, nonostante abbiano una vita relativamente corta, sono le più competitive a livello di prezzo e già piuttosto diffuse, tanto da diventare a breve un prodotto-commodity. La previsione è che, limitatamente agli accumuli al servizio di impianti fotovoltaici, questa tecnologia arrivi al 2018 ad avere un mercato di 950 milioni di dollari. Le batterie piombo-carbonio aumenteranno le prestazioni delle batterie al piombo e sempre al 2018 avranno un mercato di 135 milioni.

In crescita anche l’interesse per le batterie al litio che si stima nel settore del solare avranno un giro d’affari di 235 milioni di dollari al 2018. Questo tipo di batterie sono già usate per il FV soprattutto in Germania e Stati Uniti e un grande potenziale è in Cina: avendo il Paese grandi riserve di litio, la previsione è che il mercato fotovoltaico cinese (che già dagli ultimi mesi del 2012 è il più grande al mondo, come abbiamo raccontato ieri) si focalizzi soprattutto su questa tecnologia. Le batterie agli ioni di litio però restano molto costose, spiega il report: senza finanziamenti pubblici diretti o a ricerca e sviluppo che facciano diminuire i prezzi, esse resteranno verosimilmente troppo costose per le applicazioni legate al FV (a tal proposito, alcuni giorni fa raccontavamo degli incentivi ai sistemi di accumulo per il FV che la Germania si appresta a introdurre).

Dove le batterie al litio hanno sicuramente un futuro è invece nel settore automotive, come mostra un altro report, di Pike Research. Qui, grazie anche a grossi investimenti in ricerca e sviluppo, si stanno facendo passi avanti e si prevede che il mercato delle batterie agli ioni di litio per veicoli elettrici passerà dagli 1,6 miliardi di dollari del 2012 ai 22 miliardi nel 2020. Data la notevole pressione per ridurre i costi delle auto elettriche, che dipendono in larga parte dalle batterie, gli analisti prevedono che il prezzo delle batterie agli ioni di litio scenda fino a circa 450 dollari al kWh al 2020 (nel 2012 eravamo a circa 680 $/kWh, stando a rilevazioni Bloomberg). Un calo di prezzo che potrebbe portare a una maggiore diffusione di questa tecnologia anche applicata al fotovoltaico.

Per finire citiamo un report su un altro modo di accumulare l’energia del sole, questa volta in forma termica, applicabile soprattutto al solare termodinamico: quella dei sali fusi. Secondo TechNavio il mercato di questa tecnologia crescerà di oltre il 17% l’anno nei prossimi 3 anni.

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