Fotovoltaico, torna il “Salva Alcoa 2” per la PA

Gli impianti fotovoltaici realizzati sugli edifici pubblici e su aree delle Amministrazioni Pubbliche potranno godere degli incentivi del IV conto energia, anziché di quelli del quinto, fino al 31 marzo 2013 invece del 31 dicembre 2012. Lo prevede un emendamento inserito nel pacchetto "milleproroghe" della legge di Stabilità.

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Gli impianti fotovoltaici realizzati su terreni o edifici di proprietà delle amministrazioni pubbliche potranno godere degli incentivi del quarto conto energia – anziché di quelli meno generosi del quinto – fino al 31 marzo 2013 e in alcuni casi fino al 2014,  anziché fino al 31 dicembre 2012. Altro colpo di scena per il cosiddetto “Salva Alcoa 2” come è stato battezzato in memoria del famigerato decreto del 2010 responsabile di aver mandato fuori controllo la spesa per gli incentivi al fotovoltaico.

(Aggiornamento: c’è anche un subemedamento, si veda qui)

A prorogare il quarto conto energia per il pubblico ci avevano già provato con un emendamento al Ddl Sviluppo 2.0, poi stralciato, che prevedeva un’estensione a tutto il 2013. Ora nel pacchetto “milleproroghe” della legge di stabilità è stato inserito un emendamento analogo (vedi allegato) che prevede appunto la proroga del quarto conto per la PA fino al 31 marzo 2013, termine che può essere posticipato fino a un anno – dunque fino al 31 marzo 2014 – per impianti che devono sottoporsi a valutazione d’impatto ambientale o verifica di assoggettabilità.

L’emendamento in questione è il 2.0.4000 (comma 30) dei  relatori Giovanni Legnini e Paolo Tancredi (vedi allegato). La legge di Stabilità dovrebbe approdare in Senato oggi. Dopo il via libera di Palazzo Madama, il testo, sul quale il Governo è intenzionato a porre la questione di fiducia, dovrà tornare alla Camera per un ultimo passaggio definitivo, verosimilmente tra il 20 e il 21.

L’emendamento, a quanto risulta a QualEnergia.it, è stato steso senza consultare nessuna associazione di categoria. Anzi: alle associazioni del FV sentite, che devono ancora uscire con posizioni ufficiali, la novità sembra proprio non piacere per niente. 

La proroga per gli enti locali potrebbe infatti danneggiare il settore, erodendo ancora più velocemente il massimale di spesa del conto energia, già in via di esaurimento, visto che mancano meno di 200 milioni al raggiungimento della soglia dei 6,7 miliardi. Il limite di spesa di 50 milioni per gli impianti sulle proprietà della PA previsto dal quinto conto energia, che avrebbe limitato “il danno”, infatti – stando alla nostra interpretazione del decreto V CE (qui in pdf – art. 1, comma 4, punto c) non varrebbe per questi impianti che verrebbero normati dal quarto conto.

Insomma il rischio è che si facciano meno impianti, visto che molti riceveranno incentivi più generosi (magari progetti privati per grandi impianti su terreni di proprietà pubblica) e che dunque si raggiunga prima il tetto di spesa cui – salvo novità – seguirà dopo un mese la fine degli incentivi al FV. Se le previsioni per la fine degli incentivi del V CE erano stimate per la fine dell’estate, ora con questo improvvido emendamento essa potrebbe essere anticipata per  marzo, quando peraltro ancora non si sarà effettivamente insediato il prossimo Governo.

L’emendamento (pdf)

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