Contratti di cessione dei TEE: attenzione alle liberatorie ‘non’ firmate

Molte ESCo chiedono agli installatori di cedere loro la proprietà dei titoli di efficienza energetica anche in mancanza delle liberatorie degli utenti finali. Così essi rientrano nella fattispecie di venditori “non dominus” e sono perseguibili legalmente. Scegliere quindi sempre una ESCo affidabile e controllare i contratti.

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Un Titolo di Efficienza Energetica (TEE) è un certificato commerciabile che attesta il risparmio di una Tonnellata Equivalente di Petrolio (tep) ottenuto realizzando interventi di efficienza energetica. Il meccanismo dei TEE è un sistema di incentivazione istituito dai DM 20/07/04 e successivi aggiornamenti, che offre l’opportunità di ottenere un extra-ricavo a chi realizza un intervento di risparmio energetico.

I cittadini e le imprese che negli ultimi anni hanno realizzato interventi di efficienza energetica nelle proprie abitazioni o aziende, come la coibentazione di pareti e coperture, l’installazione di doppi vetri, l’installazione di impianti solari termici, di valvole termostatiche o di caldaie efficienti, hanno diritto a ricevere i TEE attraverso uno dei soggetti autorizzati dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) o possono cedere tale diritto per esempio agli installatori di tali tecnologie in cambio di un valore o un servizio addizionale offerto dagli stessi (aumento garanzia, manutenzione, percentuale sul valore dei titoli, ecc.).

È però indispensabile che l’utente finale dia esplicito consenso alla cessione del titolo all’installatore o all’intermediario (le ESCO, Energy Service Companies), come previsto dalla legge. Secondo quanto riportato al punto 6 del paragrafo 1.3.5 della Guida Operativa/2 redatta dall’Enea nel febbraio 2012: “Gli utenti finali (…), non possono partecipare direttamente al sistema; tuttavia hanno la possibilità di beneficiare in via indiretta dei ricavi conseguiti dalle Società di Servizi Energetici (negoziando con queste ultime una percentuale di partecipazione) e in via diretta beneficiando del risparmio in bolletta a seguito della realizzazione dei progetti”.

AzzeroCO2 ha avuto modo di verificare che, negli ultimi tempi, alcune ESCo chiedono agli installatori di cedere loro la proprietà dei titoli, anche in mancanza delle liberatorie firmate dagli utenti finali, ossia in mancanza della cessione formalizzata da un contratto tra installatore e utente finale (che ha realizzato l’intervento).

In questi casi si verifica la seguente situazione:

  • Il cliente finale, ignaro del fatto che l’installatore ha richiesto i TEE per l’intervento realizzato, richiede anch’egli i TEE tramite un soggetto autorizzato (per esempio una ESCO). Pertanto lo stesso titolo viene richiesto due volte.
  • L’installatore richiede i TEE anche nel caso in cui l’utente finale non gli ha ceduto i suoi diritti senza averne quindi il requisito indispensabile ossia la disponibilità.

Gli installatori che stipulino accordi di cessione dei TEE in questo modo rientrano nella fattispecie di venditori “non dominus” e sono perseguibili secondo la legge. La Guardia di Finanza verifica, attraverso controlli a campione già previsti, il corretto funzionamento del sistema.

A tutela della propria serietà e professionalità, AzzeroCO2 invita gli installatori a perfezionare con i propri clienti il contratto di cessione dei diritti sui titoli e a verificare la correttezza delle proposte che vengono loro fatte dalle ESCo, scegliendo di collaborare solo con società che dimostrino di gestire il meccanismo dei titoli in modo trasparente e legale.

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