Il futuro in Spagna è già qui. Almeno in certi giorni, quelli in cui tira vento forte. Come lo scorso venerdì 14 quando l’eolico, producendo 330 GWh, ha soddisfatto il 40,2% della domanda elettrica del Paese, portando, per quel giorno, le rinnovabili al 50,6% del mix elettrico spagnolo. Si veda il grafico sotto (qui si può consultare il bilancio elettrico dal sito del gestore della rete spagnola).

Questa circostanza eccezionale, a quanto ci risulta, non ha creato problemi per la rete elettrica iberica. Unico effetto notevole per il sistema elettrico del Paese, per diverse ore i prezzi del MWh alla borsa elettrica spagnola si sono avvicinati allo zero.  Qui sotto possiamo confrontare gli esiti del mercato elettrico spagnolo di venerdì 14 con quelli di mercoledì 12, quando le rinnovabili hanno fornito “solo” il 20,7% del fabbisogno. Come si vede, in media, nella giornata con le rinnovabili al 50% l’elettricità è costata quasi la metà: 38,62 euro/MWh contro i 67,51 euro/MWh della giornata con le fonti pulite al 20%.

Una situazione che abbiamo visto verificarsi anche alla borsa elettrica italiana (specie nel mercato zonale Sud) quando la produzione da rinnovabili arriva a coprire quote rilevanti della domanda (Qualenergia.it, Boom rinnovabili e il prezzo del kWh tocca lo zero): come ormai i lettori di Qualenergia sono stanchi di sentirsi ripetere, le rinnovabili come solare ed eolico, che producono a costo marginale zero dato che non serve combustibile per produrre un kWh in più, abbassano il prezzo dell’energia elettrica in borsa, spingendo fuori mercato gli impianti termoelettrici più costosi. Si stima che in questo modo il solo fotovoltaico nel 2011 ci abbia fatto risparmiare 400 milioni di euro di spesa per l’elettricità (vedi qui).