Comitato ‘SI alle energie rinnovabili NO al nucleare’: “Bocciamo la Strategia Energetica Nazionale”

  • 10 Novembre 2012

La bozza di Strategia Energetica Nazionale non risponde agli obiettivi europei verso la decarbonizzazione, né tanto meno sceglie di avviarsi sulla strada maestra della produzione energetica da rinnovabili e dell’uso più razionale, appropriato ed efficiente delle risorse energetiche. Il comunicato del Comitato "SI alle energie rinnovabili NO al nucleare".

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Pubblichiamo il comunicato del Comitato “SI alle energie rinnovabili NO al nucleare” che chiede di discutere un’altra SEN. L’Associazione, dopo il risultato positivo del referendum abrogativo contro il ritorno al nucleare del giugno 2011, ha deciso di contribuire con proposte e iniziative di studio alla costruzione di una politica energetica non solo alternativa al nucleare ma in grado di porre l’obiettivo del superamento dell’uso delle fonti di energia di origine fossile attraverso lo sviluppo delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico.

Le riserve di idrocarburi, dichiarate come accertate, sono ben poca cosa (700 Mtep) rispetto ai consumi annui complessivi (135 Mtep). Per di più, l’ipotesi avanzata è quella di collocare sul mercato internazionale le quantità estratte per poi ricomprarle ai prezzi di mercato. Molto più conveniente conservare queste risorse come riserve strategiche, quando il picco del petrolio sarà superato e i prezzi lieviteranno ulteriormente.

Per quanto riguarda invece l’approvvigionamento di gas naturale, fonte significativa per la transizione, reputiamo negativa la scelta della proliferazione di gasdotti e rigassificatori, con il fine di rendere l’Italia l’hub del gas per tutta l’Europa, in particolare nel momento in cui negli altri Paesi si punta a un calo dei consumi da fonti fossili.

Sbagliato è anche l’affidamento alla pura logica di mercato: il pubblico deve mettere precisi vincoli (norme impositive, oltre che strumenti incentivanti e disincentivanti) allo sviluppo di questi settori, per il complesso della società e del sistema delle imprese, a partire dalle scelte delle grandi aziende partecipate, seppur parzialmente, dallo stato (Enel, Eni, Snam, ecc.) o dagli EE.LL. come il sistema delle multiutility.

Ai contenuti della bozza di SEN va aggiunto che il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato un disegno di legge costituzionale di riforma del titolo V che riporta nel campo della legislazione esclusiva dello Stato alcune materie tra le quali: la produzione, il trasporto e la distribuzione dell’energia. Questa scelta conferma l’idea di un modello energetico centralizzato, che è l’opposto di uno fondato sulle rinnovabili e la generazione distribuita.

Come Comitato Si alle energie rinnovabili No al nucleare intendiamo partecipare alla consultazione pubblica, sviluppando ulteriormente queste considerazioni, e lanciamo la proposta a tutte le realtà che condividono queste valutazioni di fondo (Associazioni, Comitati, Movimenti sociali e politici, Amministratori territoriali e regionali, federazioni sindacali e lavoratori e anche realtà imprenditoriali sensibili allo sviluppo di un modello energetico sostenibile) di costituire una rete e un’iniziativa coordinata per un’altra Strategia Energetica Nazionale.

La scelta dell’uso più razionale, appropriato ed efficiente delle risorse energetiche e lo sviluppo di tutte le fonti energetiche rinnovabili sostenibili, secondo un modello di generazione distribuita, nella logica della progressiva sostituzione delle fonti fossili, promuovendo la ricerca e lo sviluppo del know how, consentirebbe di ottenere notevoli benefici sul piano ambientale e climatico, e prefigurerebbe un’altra risposta alla crisi, sviluppando occupazione qualificata nel nostro Paese.

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