Studio: per rilanciare l’edilizia più efficienza energetica e meno speculazione

  • 29 Ottobre 2012

Per un appartamento del valore di 3.000 € al mq nella periferia di Milano, l’extraprofitto può pesare fino al 20%; per uno nel centro del valore di 13.000 € al mq, può superare il 40%. Secondo quanto emerge da una ricerca BAEC è possibile rilanciare il mercato immobiliare riducendo l’extraprofitto dei proprietari dei terreni e degli immobiliaristi per aumentare l’efficienza energetica.

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Durante la conferenza “Il futuro Eco-nomico delle costruzioni”, organizzata da BAEC – consulenza globale per le costruzioni – durante il Festival della Scienza di Genova, è emerso il vero nodo che deve essere sciolto per rendere sostenibile ecomicamente l’edilizia green e soprattutto per rilanciare il mercato immobiliare: l’extraprofitto, che oggi si dividono i proprietari dei terreni e gli immobiliaristi. Infatti, riducendo questa voce – emerge da una ricerca, vedi allegati – sarà possibile mettere sul mercato immobili – nuovi o ristrutturati – con elevata efficienza energetica senza aggravio di costi oggi non più sostenibili, al di là della contingente contrazione del credito.

Oggi il mercato immobiliare deve fare i conti con le direttive europee che incentivano l’efficienza energetica, da un lato, e il cattivo andamento economico che disincentiva gli investimenti,dall’al tro. “In questa situazione, immobiliaristi e proprietari dei terreni non possono più permettersi di ottenere l’impressionante extraprofitto di cui fino a oggi hanno beneficiato” – continua il Prof. Alberto Pavan, docente di Project Management presso la facoltà di Ingegneria  del Politecnico di Milano e  fondatore di BAEC – “devono decidersi a investire in efficienza energetica parte di quella fetta di profitto che risulta dalla differenza tra il prezzo naturale del prodotto (costruzione, pm sviluppo, progetto, oneri, credito, area e profitto ordinario) e il prezzo di mercato”.  Questa differenza ha un peso molto elevato.

Dalla ricerca di BAEC risulta che, per esempio, per un appartamento del valore di 3.000 € al mq nella periferia di Milano, l’extraprofitto può pesare fino al 20%; mentre, per un appartamento nel centro del valore di 13.000 € al mq, può superare il 40%. In sostanza, con una riduzione dell’extra si potrebbero immettere sul mercato degli immobili con un’ottima efficienza energetica senza aumentare il prezzo all’utenza finale, rendendo così appetibile l’acquisto degli immobili. Premiando le realtà strutturate, che esistono e soffrono, ed escludendo dal mercato le imprese meno efficienti o improvvisate che tanto male fanno a questo settore.

“Per raggiungere questi obiettivi, è necessario sviluppare anche un nuovo business model coordinato da un altrettanto nuova figura professionale: l’Efficiency Manager in grado di gestire tutti i processi,  dalla produzione dell’energia, passando per la trasmissione e la distribuzione, alla gestione della performance degli edifici con il bilanciamento edificio-impianto, sino ai consumi finali dell’energia primaria, senza trascurare le problematiche urbanistiche come quelle finanziarie e di accesso al credito”, ha aggiunto l’Arch. Elisabetta Aiazzone, esperta di efficienza energetica Casaclima e coordinatrice della conferenza.

La presentazione del Prof. Alberto Pavan (pdf)

La presentazione dell’Arch. Elisabetta Aiazzone (pdf)

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