Il fotovoltaico 2.0, la rivoluzione in atto in Europa e in Italia

Gli scenari di diffusione del fotovoltaico, come si legge anche nell’ultimo Rapporto dell’Epia, evidenziano la rivoluzione in atto in Europa e nel nostro Paese e un futuro nel medio termine in cui il contributo dell'energia solare sulla domanda elettrica sarà sempre più importante. L'opinione di Gianni Silvestrini a Ecoradio.

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Ascolta audio (mp3 – durata 2 min.)

Il recente rapporto dell’Epia, l’associazione europea dell’industria fotovoltaica, evidenzia che al 2030 sono previsti tre scenari, di cui il più “spinto” prevede che il contributo del solare arrivi al 25%, cioè un quarto della domanda elettrica europea. Sul fronte dello scenario italiano, che si presenta con valori decisamente più alti di quelli medi europei, fa intravedere tre fasi:

  • fase del fotovoltaico 1.0: quello con incentivi alti, forse anche troppo elevati;
  • fase del fotovoltaico 2.0, che dalla fine del prossimo anno camminerà senza incentivi, ma avrà ancora dei vantaggi (per esempio con la vendita dell’energia elettrica con la riduzione di alcuni oneri);
  • fase del fotovoltaico di fine decennio e inizio del prossimo, che dovrà camminare totalmente con le proprie gambe e dovrà competere con le altre fonti di energia.

Stiamo assistendo a una rivoluzione che è in atto anche grazie alla drastica riduzione dei prezzi e che consente di intravedere un futuro in cui le rinnovabili avranno un ruolo sempre più rilevante, basta soffermarsi sulla Germania che ha appena rivisto il suo obiettivo di rinnovabili elettriche al 2020: dal 35 al 40%. L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.

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