Cleanweb, internet che accelera le tecnologie verdi

Si chiama cleanweb ed è una risposta delle tecnologie informatiche al problema della gestione delle risorse. Il settore si sta sviluppando velocemente e promette di produrre benefici anche per le tecnologie pulite. Tanti i nuovi progetti. A fine novembre, a Roma, i programmatori italiani potranno proporre le proprie idee per la sostenibilità 2.0.

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Gli addetti ai lavori ne sono certi: siamo di fronte a una rivoluzione. Un cambiamento epocale che nasce dall’incontro tra l’information technology e la sostenibilità e che potrà accelerare lo sviluppo delle tecnologie pulite. Protagonista dell’annunciata rivoluzione è il cleanweb, ovvero tutte quelle applicazioni informatiche che hanno come obiettivo l’uso efficiente delle risorse e dell’energia. Il movimento per il cleanweb, nato nel mondo degli “smanettoni”, sta iniziando a interessare gli investitori. E il potenziale sembra alto.

Alla fine degli anni 90 il boom dell’information technology ha trasformato per sempre il nostro modo di comunicare, fare acquisti e praticamente ogni ambito della nostra vita. Oggi stiamo vivendo gli anni del boom delle clean technology che stanno rendendo più sostenibile e più efficiente il modo in cui consumiamo le risorse del Pianeta. I due fenomeni hanno seguìto percorsi molto simili, compresi lo sviluppo delle infrastrutture e l’abbassamento dei costi delle tecnologie base, che hanno reso possibile il boom. E sembra quasi inevitabile che questi due mondi debbano arrivare a toccarsi e collaborare.

Il cleanweb è proprio questo: l’information technology in forma di web, social media e tecnologie mobili, applicata al problema della gestione delle risorse. “Si tratta di un movimento internazionale nato dal basso – ci spiega Erik Simonsen, consulente indipendente, esperto di ICT – e promosso da sviluppatori di software, imprenditori e professionisti, sostenuti dall’industria e accomunati dalla ricerca nell’innovazione di software per la sostenibilità, applicazioni che ci aiutano a risolvere problemi legati a risorse e ambiente, come gestione del clima, dell’energia, dell’acqua, dei trasporti”.

Gli ultimi sviluppi dell’information technology vanno sempre di più verso una crescente accessibilità dei dati. Molti enti stanno iniziando a sfruttare il potenziale della rete per rendere pubbliche e accessibili informazioni che finora non erano a disposizione dei cittadini, nel tentativo di alleggerire i processi burocratici, migliorare la trasparenza degli enti stessi e favorire la collaborazione con i privati. Il cleanweb fa tesoro di questi dati e li amplifica per fornire ai cittadini strumenti per gestire in modo più efficiente le proprie risorse, che si tratti di energia, acqua, cibo, tempo o denaro. Gli esempi di applicazioni che si inseriscono nel filone del cleanweb includono: network per la gestione del car-sharing; piattaforme per il consumo collaborativo in diversi ambiti, dal turismo all’alimentazione; sistemi per il monitoraggio energetico degli edifici; applicazioni per la gestione del traffico urbano; mappature dei consumi energetici delle città; strumenti per la pianificazione economica di investimenti nel solare, dal pannello sulla casa privata ai campi eolici.

E non sarà un caso che anche Facebook si sia accorto del cleanweb e abbia sviluppato, in collaborazione con OPower, un’applicazione che consente agli utenti di confrontare i propri consumi energetici e gareggiare con gli altri in buone pratiche di risparmio.

Il settore è cresciuto del 57% negli ultimi 3 anni e le aziende che ci si sono buttate stanno facendo profitti. Un nome per tutte: AirBnB, una piattaforma online che consente agli utenti di mettere a disposizione posti letto nelle proprie case per turisti e viaggiatori, dando vita a una forma di accoglienza turistica che sta facendo concorrenza a quella tradizionale, col vantaggio che un’abitazione media ha un’intensità energetica tre volte inferiore a quella degli alberghi. La compagnia sta facendo strada rapidamente con ricavi che si aggirano intorno ai 50 milioni, con una crescita di circa il 60 per cento in un anno. Questo è uno vantaggi del cleanweb: “riuscire a ottenere i benefici offerti dalle clean-technology, alla velocità e nella scala consentite dal web” scrive Sunil Paul, universalmente considerato il padre del cleanweb, in un articolo pubblicato lo scorso aprile dall’Mit.

Il modello, applicato al campo delle rinnovabili, ha un potenziale molto alto: si stima che soluzioni IT possano ridurre i costi del solare del 75%. Intanto i sistemi per il monitoraggio e il controllo dei consumi energetici stanno già diventando comuni: alla fine del 2011 negli USA erano installati 26 milioni di smart meter. E gli smanettoni continuano a darsi da fare per trovare nuove idee. Il cleanweb, che è ormai diventato un movimento globale ma che non dimentica da dove viene, offre ai nuovi progetti la possibilità di mostrarsi, svilupparsi e crescere, organizzando periodicamente, in varie città del mondo, delle hackathon (termine preso a prestito dal mondo dei programmatori web), incontri della durata di 36 ore in cui si progettano nuove applicazioni e alla fine una giuria sceglie le migliori. L’evento fa incontrare tutti i soggetti coinvolti: programmatori, designer, aziende del settore energetico, investitori ed enti locali.

All’ultima, che si è tenuta lo scorso fine settimana a New York, la giuria ha premiato: un plugin per Google Chrome che rende visibili le caratteristiche energetiche degli edifici nei motori di ricerca; uno strumento che consente di valutare i volumi di acqua piovana per lotti di terreno, impianti o edifici e calcolare i possibili risparmi con investimenti in tecnologie per la raccolta delle acque; un’applicazione mobile per trovare i parchi di New York con un hotspot wi-fi.

Nel fine settimana tra il 30 novembre e il 2 dicembre, la Hackathon sbarcherà a Roma,  seconda città europea a ospitare questo evento. Erik Simonsen è tra gli organizzatori dell’evento: “Promossa da Enlabs Srl, incubatore per start-up romano, la hackathon di novembre sarà occasione per far conoscere un settore dal grande potenziale di crescita e offrire opportunità di networking e confronto attraverso questo tipo di incontri innovativi. Siamo partiti con l’idea di Roma ma vediamo che c’è grande interesse e quello di novembre potrebbe essere solo l’inizio dello sviluppo di un movimento cleanweb Italy”. Per i programmatori italiani ansiosi di cimentarsi con le sfide della sostenibilità, le iscrizioni apriranno a breve, ma ci saranno anche sessioni aperte al pubblico.

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