Conto energia fotovoltaico e decreto rinnovabili sotto la lente di GSE e APER

  • 13 Settembre 2012

Stamattina alla sede del Gestore Servizi Energetici si è tenuto il workshop sul futuro delle rinnovabili elettriche con i nuovi decreti, organizzato da GSE e APER. Il Gestore ha spiegato con pazienza le nuove regole a una platea di operatori, ma i decreti non sono coerenti con gli obiettivi del Paese, commentano da APER.

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Grande partecipazione  per il workshop organizzato dal Gestore dei Servizi Energetici e APER dal titolo “Un nuovo inizio per le rinnovabili. Come cambiano gli scenari e le regole del gioco dopo l’entrata in vigore del DM FER e del V Conto energia” che si è tenuto oggi presso l’Auditorium del GSE. Un importante momento di formazione che ha visto illustrate le principali novità contenute nei recenti provvedimenti che hanno ridisegnato il settore italiano delle rinnovabili.

«Oggi il settore delle FER è in pieno fermento, come del resto accade ogni qualvolta venga introdotta una novità normativa» così ha aperto il Convegno il Presidente e Amministratore Delegato del GSE, Nando Pasquali, “ed è altrettanto indubbio che questo comparto si sia contraddistinto per una crescita costante, sostenuta dagli incentivi, da una grande capacità degli operatori e dalla maturazione tecnologica del settore, che speriamo possa portare presto alla grid parity”, ha dichiarato Pasquali.

«I nuovi decreti – dichiara al termine dell’evento Agostino Re Rebaudengo, Presidente di APER – permetteranno un modestissimo sviluppo delle rinnovabili elettriche da oggi al 2020, appena sufficiente a raggiungere gli obiettivi fissati da Bruxelles. Ritengo che l’Italia debba essere più ambiziosa e attenta alla crescita, facendo la fondamentale scelta di prediligere uno sviluppo green rispetto alle fonti fossili. In un momento in cui il contesto europeo ha quasi definito ambiziosi obiettivi al 2030 e le strategie al 2050, il nostro Paese dovrebbe proseguire politiche di sviluppo con strumenti attuativi coerenti che rendano possibile il raggiungimento al 2020 di una quota pari al 38% di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, così come sembra suggerire la bozza di Strategia Energetica Nazionale, apparsa in questi giorni sui media».

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