Il decreto sviluppo è legge. Testo e sintesi sull’energia

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Via libera anche dal Senato, il decreto sviluppo è ora legge. Il testo e un riassunto delle novità che ci interessano: dalla proroga della detrazione del 55%, fino alle misure per assumere giovani nelle aziende che operano nella green economy, passando per auto ecologiche e incentivi agli impianti termoelettrici.

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Via libera definitivo del Senato al decreto sviluppo, ora è legge. A Palazzo Madama si è votata infatti la fiducia al disegno di legge di conversione del provvedimento n. 83/2012 con 216 voti a favore, 33 contrari e 4 astenuti. Il testo resta  quello licenziato dalla Camera la settimana scorsa (qui in allegato, pdf).

Riassumiamo i punti principali su energia e green economy introdotti nel processo di conversione del decreto in legge (testo del decreto originario e sintesi dei contenuti qui).

Innanzitutto le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica (art 11): come avevamo anticipato restano pari al 55% spalmate su 10 anni e sono in vigore fino al 30 giugno 2013. Confermato anche l’innalzamento dal 36 al 50% delle detrazioni per ristrutturazioni senza efficientamento energetico, valide sempre fino al 30 giugno 2013.

Poi c’è l’emendamento che introduce il capacity payment (art.34 comma 7 bis), ossia la possibilità che alcuni impianti termoelettrici molto flessibili, come i cicli combinati a gas, vengano remunerati non solo per la produzione, ma anche per la potenza rapidamente dispacciabile che mettono a disposizione (Qualenergia.it, Ora spunta il soccorso alle fossili, danneggiate dal fotovoltaico). Probabilmente a seguito delle obiezioni di Confindustria, si è specificato che questa misura non dovrà introdurre costi aggiuntivi in bolletta. Sarà l’Autorità per l’Energia a definire, entro 90 giorni dalla conversione in legge del decreto, le modalità per la selezione e per la remunerazione dei servizi di flessibilità assicurati dagli impianti di produzione abilitati, ma spetterà al gestore di rete l’ “analisi dei fabbisogni del sistema elettrico” tenendo conto delle “diverse offerte formulate dagli impianti stessi”, il tutto appunto “senza maggiori oneri per prezzi e tariffe dell’energia elettrica”. A proposito di questa controversa misura si veda anche l’intervista di Qualenergia.it a G.B. Zorzoli.

Controversa anche la mano tesa alle centrali a olio combustibile (art. 38 bis): si stabilisce che per prevenire le “situazioni di emergenza gas” siano introdotti incentivi e “deroghe alla normativa sulle emissioni in atmosfera o alla qualità dei combustibili” per queste centrali (Qualenergia.it, Il decreto sviluppo e quegli incentivi alle centrali a olio).

Novità anche per gli incentivi ai veicoli elettrici, ibridi, a biocombustibili o a gas (articoli dal 17-bis al 17-terdecies). Innanzitutto una serie di misure per favorire l’installazione di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici: per esempio per tutti gli edifici nuovi non residenziali sopra i 500 mq (esclusi quelli della pubblica amministrazione) saranno obbligatorie. Entro sei mesi dall’entrata in vigore del Ddl Sviluppo e previa deliberazione del CIPE, verrà approvato il “Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica”, che permetterà di incentivare la realizzazione di una rete di ricarica. Poi ci sono gli incentivi all’acquisto dei veicoli: dal 2013 un contributo, a seconda delle prestazioni in termini di emissioni dei veicoli, dal 15 al 20% del prezzo di acquisto, fino a un massimo che va, sempre a seconda delle prestazioni gCO2/km, da 2 a 5mila euro.

Pressoché invariate le misure per favorire l’assunzione di giovani nelle aziende della green economy (all’art. 24 vedi Qualenergia.it), salvo aver introdotto due emendamenti per evitare la delocalizzazione e per favorire le aziende delle zone terremotate.

Tra gli altri articoli che possono interessare i lettori di Qualenergia.it ricordiamo il 35, le nuove disposizioni in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi (un favore ai petrolieri, stando alla denuncia di alcune associazioni ambientaliste); l’art. 37, che sempifica gli investimenti infrastrutturali per gas e idroelettrico; l’articolo 38, che scrive le norme per le semplificazioni delle attività di realizzazione di infrastrutture energetiche e le liberalizzazioni del mercato del gas naturale; e il 39, che stabilisce i criteri di revisione del sistema delle accise sull’elettricità e sui prodotti energetici e degli oneri generali del sistema elettrico per le imprese a forte consumo di energia e regimi tariffari speciali per i grandi consumatori industriali di energia.

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