Decreto rinnovabili, all’associazione del termodinamico piace

  • 11 Luglio 2012

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Positiva la valutazione del decreto sulle rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico di ANEST, l’Associazione Nazionale del Solare Termodinamico. Il Presidente Angelantoni: “Assicurato lo sviluppo di mercato al settore dalle prospettive importanti”.

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Continuiamo con la pubblicazione dei commenti delle associazioni sui nuovi decreti. Qui quello di ANEST sul decreto rinnovabili elettriche diverse dal FV ( vedi testo e sintesi), finora l’unico che esprime soddisfazione per il provvedimento.

 

Buoni livelli di incentivazione, possibilità di coesistenza con altre fonti di produzione rinnovabile, aumento delle dimensioni degli impianti incentivabili, nel rispetto del paesaggio e delle prerogative territoriali. Queste le novità positive per lo sviluppo del solare termodinamico, la tecnologia tutta italiana avviata dal premio Nobel Rubbia e da ENEA, che – all’indomani dell’emanazione dei decreti sullo sviluppo delle rinnovabili – può finalmente avviarsi verso una prospettiva di sviluppo di un sistema che, per le stesse logiche di mercato, esclude dinamiche speculative.

ANEST, Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamica, esprime positiva valutazione al nuovo decreto sulle energie rinnovabili non fotovoltaiche, per quanto riguarda il proprio settore; esso infatti presenta per il solare termodinamico condizioni concrete per un prossimo sviluppo in Italia e, in prospettiva, all’estero.

Il decreto, che disciplina all’Art. 28 la normativa per il settore, risulta positivo per:
• livelli di incentivazione idonei a realizzare impianti e a consolidare la filiera industriale già esistente;
• possibilità di modulare la necessità di accumulo termico in base alla taglia dell’impianto;
• riconoscimento della massima tariffa applicabile nelle installazioni ibridizzate con altre fonti rinnovabili;
• incremento del tetto di superficie captante a 2,5 milioni di mq (oltre 250 MW);
• incremento a 24 mesi del periodo per la realizzazione degli impianti dalla data nella quale verrà raggiunto il limite di superficie captante cumulativa.

Tali disposizioni configurano, nel loro insieme, la migliore finanziabilità di questa tipologia di impianti solare termodinamici che, per loro natura, richiedono investimenti consistenti e hanno un periodo di realizzazione dai 2 ai 3 anni.

A margine della Giunta dell’associazione, riunitasi il 10 luglio a Milano, il presidente di ANEST, Gianluigi Angelantoni, ha dichiarato: “La prospettiva contenuta nel decreto consente ora di creare stabilità nel mercato garantendo una tariffa remunerativa che diminuirà nel tempo in relazione al consolidamento delle esperienze operative, una potenza installabile di MW coerente con le opportunità del mercato e un orizzonte temporale sufficientemente ampio, idoneo ad assecondare le esigenze di finanziamento e le logiche autorizzative e di costruzione degli impianti solari termodinamici”.

“È necessario sostenere il solare termodinamico – ha affermato ancora il Presidente – perché il settore è capace di creare occupazione diretta e non delocalizzabile, dando vita a una filiera industriale di alta tecnologia tutta italiana in grado di incrementare l’export nazionale. Inoltre, il suo sviluppo consentirà ulteriori innovazioni di sistema per garantire al Paese un ritorno anche economico, sotto forma di royalties, legato alla proprietà intellettuale posseduta dagli Enti di Ricerca nazionali”.

“Per questo motivo – ha concluso Angelantoni – esprimo a nome degli operatori italiani, rappresentati da ANEST, la positiva valutazione per il risultato raggiunto, che potrà dare stabilità al mercato e assicurare le condizioni per lo sviluppo di un settore dalle importanti prospettive”.

Per lanciare e sostenere lo sviluppo di una filiera produttiva nazionale, oltre che di ricerca e innovazione, ANEST organizza a Palermo il 19 settembre prossimo, ospite di Fondazione Sicilia al Palazzo Branciforte, la conferenza “Sicilia, l’isola del solare termodinamico. Verso la Carta del Sole”, nel cui ambito, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, verrà sottoscritto un patto tra produttori, istituzioni e territorio per la definizione delle aree e delle modalità maggiormente idonee al solare termodinamico, nel contesto dell’area mediterranea.

 

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