Quinto conto energia fotovoltaico, le novità del testo ‘definitivo’

Registro sopra i 12 kW o sopra ai 20 se si accettano decurtazioni della tariffa; entrata in vigore prevedibile ai primi di settembre. Aumenta la soglia di spesa e scendono le tariffe. Vantaggi per gli impianti integrati, a concentrazione e per le pubbliche amministrazioni. Le novità principali del quinto conto energia fotovoltaico.

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La firma del ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, c’è già, le controfirme dei ministri dell’Ambiente, Corrado Clini e delle Politiche Agricole, Mario Catania, dovrebbero arrivare a breve. I decreti sul quinto conto energia fotovoltaico e sugli incentivi alle altre rinnovabili elettriche potrebbero essere emanati in giornata, ma Qualenergia.it è già in possesso dei testi che, a questo punto, con ogni probabilità dovrebbero essere definitivi.

(Aggiornamento: è arrivata la conferma ufficiale della firma dei decreti da parte di tutti e 3 i ministri)

Andiamo dunque a vedere com’è il nuovo quinto conto energia fotovoltaico a una prima rapida lettura (vedi decreto in allegato, pdf) e quali tra le richieste imprescindibili dalla Conferenza Unificata sono state accolte. Seguiranno analisi più approfondite nei prossimi giorni.

Prima di tutto l’entrata in vigore: non si accoglie la richiesta che il nuovo conto non scatti prima di ottobre, bensì si dice che partirà a 45 giorni (anziché a 30 come era nella versione iniziale) dal superamento del tetto complessivo di spesa per gli incentivi di 6 miliardi. Dai dati attuali del contatore Gse possiamo stimare che la soglia dei 6 miliardi venga raggiunta attorno al 20 luglio e dunque il nuovo conto energia entrerebbe in vigore nei primi 5-10 giorni di settembre.

Come volevano le Regioni, invece, il nuovo regime incentivante per gli impianti realizzati su edifici pubblici e su aree delle amministrazioni pubbliche partirà solo dopo il 31 dicembre 2012.

Alzato, anche se non di quanto si chiedeva, il tetto di spesa complessivo: da 500 milioni di euro è stato portato a 700 milioni di €, mentre le Regioni lo volevano a 759.

Veniamo alla questione più spinosa: la soglia di potenza oltre la quale scatta l’obbligo di iscriversi al famigerato registro. Ignorata la richiesta, “imprescindibile” come le altre, delle Regioni, che chiedevano di portare da 12 kW a 100 kW il valore limite di potenza. Secondo la versione finale potranno infatti accedere agli incentivi senza passare per il registro gli impianti sotto i 12 kWp, quelli tra 12 e 20 kW che accettino di ricevere una tariffa incentivante decurtata del 20% e quelli fino 50 kW realizzati in sostituzione dell’eternit.

Esonerati dal registro anche gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative (fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato di 50 milioni di euro), quelli a concentrazione (sempre con tetto di 50 milioni) e quelli su edifici e terreni della pubblica amministrazione (purché realizzati con gara d’appalto pubblica e anche qui con un tetto di spesa di 50 milioni di €).

Non c’è traccia dell’esonero per gli impianti nelle zone terremotate chiesto dalle Regioni, anche se, nell’introduzione al decreto, si afferma che deroghe per chi vive in quelle zone potranno essere disposte con altri provvedimenti.

Per quel che riguarda le tariffe, rifiutata la richiesta delle Regioni di innalzare gli incentivi per gli impianti più piccoli: anzi, le tariffe di quest’ultima versione sono più basse di quelle delle versioni ministeriali precedenti. Un impianto da 3 kW su tetto che entri in esercizio nel primo semestre del nuovo conto, per esempio, avrà diritto a una tariffa omnicomprensiva di 208 euro/MWh e a un premio sull’autoconsumo di 126 euro/MWh, nella precedente versione ministeriale i valori erano rispettivamente di 237 per l’omnicomprensiva e 155 per l’autoconsumo, mentre le Regioni li avrebbero voluti rispettivamente a 291 e 210.

Per gli impianti con una potenza superiore a 1 megawatt la tariffa onnicomprensiva spettante per ogni chilowattora immesso in rete sarà diminuita del prezzo zonale orario dell’energia elettrica ma la corrente elettrica autoprodotta resterà a disposizione del gestore dell’impianto.

Nel nuovo conto energia ci saranno anche i premi per sostituzione eternit e ‘made in europe’, anche se meno generosi di quanto richiesto in Unificata. Valgono sul premio per l’autoconsumo e sulla tariffa omnicomprensiva e sono questi: per impianti sotto ai 20 kW in sostituzione dell’amianto, 30 euro/MWh fino a tutto il 2013, 20 fino al 2014 e 10 euro/MWh dal 2015 in poi; per il ‘made in Europe’ e per gli impianti sopra i 20 kW in sostituzione dell’amianto il premio è di 20 euro/MWh fino a tutto il 2013 e poi 10 fino al 2014 e 5 euro/MWh dal 2015.

Sostanzialmente accolta la revisione dei criteri di priorità nell’accesso al registro proposta in Conferenza Unificata: salgono nella graduatoria nell’ordine la sostituzione dell’amianto, l’efficienza energetica e la realizzazione su siti bonificati. Inserito tra i criteri che danno priorità anche il fatto che l’impianto (se non superiore a 200 kW) sia al servizio di attività produttive, che potrebbe favorire modelli di business  “dietro il contatatore”, come i SEU, in cui un produttore venda l’energia del fotovoltaico al cliente direttamente senza passare per la rete.

Imposta infine l’introduzione – di fatto retroattiva perché riguardante anche tutti i gestori di impianti incentivati con uno dei primi quattro Conti Energia – del contributo «a copertura degli oneri di gestione, verifica e controllo in capo al GSE»: a partire dal 1° gennaio del 2013, il GSE tratterrà 0,05 centesimi di euro per ogni chilowattora di energia autoprodotta e incentivata. Per i nuovi impianti incentivati ai sensi del quinto Conto Energia, invece, andranno versati 3 euro per chilowatt di potenza per i sistemi fino a 20 chilowatt e 2 euro per quelli maggiori.

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