Decreti fotovoltaico ed elettriche, si fa un po’ di luce

Occorrerà probabilmente attendere fino alla settimana prossima per l'emenazione definitiva dei due decreti su fotovoltaico e altre rinnovabili elettriche, ma ieri il capo segreteria tecnica del ministero dell'Ambiente ha svelato come stanno prendendo forma e quali sono i punti su cui Passera e Clini non riescono a trovare un accordo.

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Per la versione definitiva del quinto conto energia fotovoltaico e del decreto sulle rinnovabili elettriche l’attesa sembra doversi prolungare. Almeno stando alle dichiarzioni di Sebastiano Serra, capo della segreteria tecnica del ministro dell’Ambiente, rilasciate ieri a un convegno sulle rinnovabili e riportate da Quotidiano Energia. Ci vorrà ancora più di una settimana per risolvere i punti critici che bloccano l’uscita dei due decreti, ha fatto sapere il tecnico.

I due provvedimenti arriveranno assieme ma, ha sottolineato, le difficoltà maggiori riguardano il conto energia fotovoltaico. I punti su cui i due ministri, Passera e Clini, non riescono a mettersi d’accordo sono anche quelli più importanti: la soglia da cui scatta l’obbligo dell’iscrizione al registro per l’accesso agli incentivi e la data di entrata in vigore del quinto conto energia. Nel primo caso – ha riportato – il Minambiente vuole portare la soglia da 12 a 20 kW, ma questo aumenterebbe il budget degli incentivi per ogni semestre e il MiSE non è d’accordo.

Quanto all’entrata in vigore del quinto conto energia, a valle della Conferenza Unificata, dice ancora Serra, ha iniziato a “diffondersi la voce” che il nuovo regime incentivante sarebbe partito dal 1° ottobre (ipotesi condivisa dal Minambiente), questo ha provocato un “aumento delle richieste” e quindi il MiSE ha fatto “marcia indietro” tornando all’ipotesi di farlo scattare “in tempi brevissimi” una volta superato il tetto dei 6 miliardi di euro l’anno di incentivi. Serra ha invece confermato che salirà il budget complessivo per tenere conto dell’introduzione dei premi incentivanti per la sostituzione con pannelli FV delle coperture in amianto e per il “made in UE”, punti che erano stati esplicitamente condivisi dal MiSE in Unificata (Qualenergia.it, Conto energia fotovoltaico e decreto rinnovabili, i sì del MiSE )

Serra ha poi anticipato alcune modifiche apportate al decreto sulle altre rinnovabili elettriche rispetto alla bozza iniziale. Innanzitutto la soglia per i registri, prima unica per tutte le fonti a 50 kW, è ora diversa in funzione delle tecnologie: per esempio, rivela il tecnico del Minambiente, per l’eolico viene portata a 60 kW, per l’idroelettrico a 250 kW, per le biomasse a 200 kW. Si sta lavorando altresì per semplificare le procedure per i registri (stesso sforzo con il quinto conto energia).

La “parte più complicata del lavoro”, aggiunge, riguarda le biomasse e il biogas per le quali sono stati introdotti premi legati alle riduzioni delle emissioni in atmosfera. Serra ha detto poi che l’accesso agli incentivi per i rifacimenti resta solo in caso di superamento dei due terzi della vita utile degli impianti, a eccezione degli impianti che utilizzano rifiuti situati in aree critiche per i quali la vita utile è stata ridotta a 12 anni. Questa alcune delle modifiche apportate dopo l’Unificata anche se, ha tenuto a ribadire Serra, il decreto “non è ancora in fase definitiva e restano, anche per le Fer elettriche, punti interrogativi”.

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