Decreti, parere favorevole delle Regioni…ma condizionato

Le Regioni danno parere favorevole ai due decreti rinnovabili elettriche e fotovoltaico, con la garanzia che i Ministeri si impegnino ad apportare le modifiche da loro indicate nella stesura definitiva dei testi che dovrà essere preparata per la prossima settimana. C'è da fidarsi? Quali le richieste delle Regioni?

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Le Regioni danno parere favorevole ai due decreti rinnovabili elettriche e fotovoltaico, con la garanzia che i Ministeri si impegnino ad apportare le modifiche da loro indicate nella stesura definitiva dei testi che dovrà essere preparata, ormai, per la prossima settimana. Questo è quanto ci dicono fonti mininisteriali sull’esito della Coferenza Stato-Regioni tenutasi oggi pomeriggio.

Innanzitutto bisognerà capire nelle prossime ore quali sono le esatte richieste rimaste sul tavolo della conferenza tecnica. Oltre ad avere come indizi quelle evidenziate già un mese fa nella Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e quelle che riportavamo alcuni giorni fa a proposito del quinto conto energia, infatti, al momento in cui scriviamo sappiamo solo di alcuni punti come illustrati dall’ANCI.

”Le principali proposte – ha spiegato Enrico Borghi, Delegato alla Montagna dell’ANCI, che ha rappresentato l’Associazione nella riunione di Conferenza – si concentrano per il fotovoltaico su accesso diretto alle tariffe incentivanti per impianti realizzati in sostituzione di coperture in eternit fino a 100 kW, per interventi che combinano la produzione di energia al risparmio energetico e per gli impianti di iniziativa pubblica fino a 30 kWp, oltre a un adeguato periodo di transitorietà a salvaguardia delle iniziative e degli investimenti già effettuati dai Comuni e dagli enti pubblici, prioritariamente per la realizzazione di interventi in aree di crisi industriale e per aree ambientalmente degradate”.

Inoltre, si parla di una entrata in vigore del quinto conto energia FV 60 giorni dopo il raggiungimento dei 6 miliardi di euro di incentivi e un aumento del plafond degli incentivi di 500 milioni di euro complessivo per il fotovoltaico e per le altre rinnovabili elettriche.

”Sul fronte delle altre fonti rinnovabili – aggiunge Borghi – oltre alla riconferma delle corsie preferenziali per gli interventi pubblici, soprattutto finalizzati al recupero di calore (cogenerazione), l’Anci ha proposto di inserire vincoli ambientali per l’accesso ai meccanismi di premialità (in termini di riduzione delle emissioni in atmosfera), valorizzazione delle biomasse forestali a filiera corta, ciò anche al fine di favorire occupazione e salvaguardia ambientale e prevenzione del rischio idrogeologico. Tra le proposte dell’Associazione, inoltre, anche un periodo di transitorietà, come richiesto per il fotovoltaico, per gli interventi già avviati”.

Ma soprattutto, contenuti delle richieste a parte – ci chiediamo – dopo l’ostracismo dei Ministeri di queste ultime settimane, c’è da fidarsi nel delegare al Governo i cambiamenti? Il dubbio è più che legittimo.

Ci si chiederà da più parti come si può dare parere favorevole a una normativa così “a scatola chiusa”, senza aver visto nel documento definitivo quali delle richieste verranno riprese e in che modalità, peraltro sapendo che ci sono centinaia di imprese il cui prossimo futuro dipenderà proprio da questi decreti. Un’anomalia tutta italiana. 

Un’anticipazione di come stava cambiando l’atteggiamento delle Regioni si è avuto nelle scorse ore quando, a dispetto di quanto aveva dichiarato in mattinata il governatore della Basilicata, Vito De Filippo, il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini diceva alla stampa che la Conferenza Unificata “si stava concludendo in maniera positiva. Sono superate le dichiarazioni del governatore della Basilicata, ed è positivo che le Regioni abbiano fornito integrazioni su molti punti dei decreti. Stiamo ricevendo i dettagli, ma stiamo andando verso una convergenza”.

Il ministero per lo Sviluppo economico in un comunicato “esprime la propria soddisfazione per l’esito della Conferenza Unificata che, dopo un articolato confronto, ha fatto registrare il parere positivo di Regioni, Province e Comuni sui due Decreti relativi alle Energie Rinnovabili”. “Nel corso della Conferenza il Governo, in risposta alle richieste formulate da istituzioni ed enti locali – spiega la nota MiSE – ha proposto delle modifiche, a cui è legato il parere positivo, che verranno incorporate nei testi dei due decreti”.

A caldo riceviamo la dichiarazione del senatore PD Francesco Ferrante, piuttosto scettico sull’esito della Conferenza Unificata: “L’auspicio – ha detto –  è che davvero il Governo mantenga i patti con le Regioni e gli Enti locali, e che questo pasticcio non ostacoli troppo lo sviluppo futuro del settore delle rinnovabili.”

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