Bruxelles boccia senza appello i decreti sulle rinnovabili

Una nota del commissario all'Energia, Guenter Oettinger, critica l’impianto dei decreti sulle rinnovabili e sul quinto conto energia fotovoltaica per l’eccessiva burocrazia: "impossibile finanziare i progetti". Bruxelles chiede poi tempi rapidi per le rinnovabili termiche. Ora serve una profonda modifica dei decreti.

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L’Esecutivo comunitario in una missiva dei servizi del commissario all’Energia, Guenter Oettinger, boccia i decreti sulle rinnovabili dei Ministeri. Una lettera di richiamo, se vogliamo, di Bruxelles che parla delle criticità che emergono da questa nuova legislazione sugli incentivi italiani, con particolare attenzione ai registri che “potrebbero aumentare l’onere burocratico per gli operatori di mercato e diminuire la sicurezza degli investitori sul fatto che i progetti si qualifichino per il sostegno finanziario”. Uno strumento che, come sappiamo, valendo anche per i piccoli impianti rischia di affossare un intero settore industriale.

La forte della riduzione delle tariffe incentivantti – si legge nella nota – insieme alle procedure amministrative che si applicano agli incentivi renderanno “molto difficile, se non impossibile, per i produttori indipendenti accedere al finanziamento dei propri progetti e per questo devono essere semplificate”. Un brutto segnale per le imprese in tempo di crisi economica e di stretta finanziaria.

La Commissione chiede anche una ‘differenziazione’ nella riduzione delle tariffe elettriche a seconda della maturità delle diverse tecnologie. Il richiamo di Bruxelles sollecita “periodi di transizione più lunghi di quelli attualmente previsti” per poter “accompagnare l’adattamento del mercato ai nuovi sistemi di incentivi e proteggere gli investimenti esistenti”, considerando anche che “le procedure d’attuazione delle procedure dei nuovi meccanismi d’asta non sono ancora state definite”.

Altra dura critica è la mancanza di nuovi “sistemi di sostegno per le fonti rinnovabili nel settore del riscaldamento e raffreddamento“. Bruxelles chiede quindi una adozione tempestiva di queste disposizioni e anche “chiarezza sulla continuazione del sistema di sostegno ai progetti di efficienza energetica e la definizione degli obiettivi per il 2020 del sistema di certificati bianchi”.

In definitiva l’Unione Europea evidenzia le stesse criticità sollevate già dal Parlamento italiano, dalle Associazioni ambientaliste e di categoria, oltre che dalle Regioni che sono attualmente impegnate nel confronto col Governo in sede di Conferenza Unificata.

“Clamorosa, ma del tutto logica e condivisibile, la lettera di richiamo all’Italia con cui la Ue critica severamente il nuovo decreto del Ministero dello Sviluppo economico che riforma il sistema di incentivi per le energie rinnovabili. E’ una netta bocciatura, che non può che indurre il Governo a rivedere drasticamente l’impianto del decreto, a partire dal meccanismo dei ‘registri’.”, ha dichiarato in un comunicato i senatori Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.

“Di fronte all’ennesima bocciatura del decreto il Governo prenda definitivamente coscienza delle necessità di non andare a sbattere, e avvii con le Regioni il necessario lavoro di modifica per sfrondare il decreto da una dannosissima burocrazia” – concludono i parlamentari.

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