Un mondo di gas

  • 2 Maggio 2012

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La IEA è molto ottimista sulle prospettive dell’impiego del gas, come altre analisi teoriche. Andamento della domanda di gas negli ultimi 30 anni, “shale gas” e impatto sull'offerta globale. Tutti i fattori che sono a favore di uno sviluppo della domanda. Un articolo di Luigi De Paoli del'Università Bocconi, pubblicato sul n.1/2012 della rivista bimestrale QualEnergia.

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A fine giugno 2011 l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha pubblicato un rapporto speciale intitolato: “Stiamo entrando nell’età dell’oro del gas?” Benché il titolo non si presenti comeun’affermazione, ma come una domanda, la netta propensione a rispondere, seppure con cautela, con un sì è evidenziata dalle prime righe del Rapporto: «I fattori che determinano la domanda e l’offerta di gas naturale puntano sempre più verso un futuro in cui il gas giocherà un ruolo più importante nel mix energetico globale. Le incertezze globali che affliggono il settore energetico possono essere viste come opportunità per il gas naturale» (IEA, 2011, p. 7).

Questa opinione non è nuova, perciò prima di riprendere le ragioni che portano l’AIE a essere ottimistica sulle prospettive dell’impiego del gas ci sembra utile richiamare un’altra teoria che aveva visto la penetrazione del gas in forte crescita. Successivamente esamineremo la situazione e l’andamento della domanda di gas negli ultimi trent’anni, quindi la questione dello “shale gas” (gas da scisti) che potrebbe cambiare le prospettive dell’offerta di gas e infine concluderemo richiamando i fattori che sono a favore di uno sviluppo della domanda.

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Un articolo di Luigi De Paoli del’Università Bocconi, pubblicato sul n.1/2012 della rivista bimestrale QualEnergia.

 

 

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